Facendo seguito all’intervento in merito alla fornitura dei libri di testo in comodato d’uso gratuito
per le scuole secondarie, il Comitato Genitori Andriesi ha voluto ringraziare la dott.ssa Matera per la celerità con cui si è attivata a tal proposito.

«Quando i genitori hanno presentato l’istanza per il contributo libri non potevano sapere se la propria scuola avesse scelto il comodato d’uso oppure no e, comunque, non potevano sapere se, in seguito, la stessa avrebbe posto loro una eventuale scelta tra fornitura e rimborso quindi di “ben precisato”, a nostro avviso, non c’era un bel nulla. I genitori in questione non sono stati “incuranti delle avvertenze” né tanto meno sono scarsamente inclini al rispetto delle regole. Hanno semplicemente agito diversamente per evitare innegabili disagi ai propri figli pagando i libri pur di non metterli in tale difficoltà. Comprendiamo che è il meccanismo che non va ed è questo che abbiamo denunciato non la Regione, il Comune e neanche le scuole aderenti. Semplicemente riteniamo che questa opzione, così come posta in essere, non sia valida perché comporta troppi problemi e lungaggini burocratiche. Non pensiamo di “mistificare la realtà” perché di fatto la realtà è questa: chi non ha potuto comprare i libri di tasca propria ne è ancora sprovvisto. In merito alla privacy la dott.ssa dice bene: “ove la scuola adotti la giusta riservatezza”. Su questo ci sarebbe molto da discutere, ci limitiamo a ripetere che l’anno è iniziato da un pezzo e gli aventi diritto sono, a tutt’oggi, senza libri. Non ci vuole un genio per fare 2 + 2 in quanto chi ne è ancora sprovvisto, in attesa del beneficio, è facilmente individuabile e questo che lede il proprio diritto alla privacy o qualcuno pensa che la “gente comune” non abbia tale facoltà? Poi ancora la causa del ritardo nella fornitura dei libri non è neppure imputabile alla scuola ma alla procedura adottata che, così com’è, implica inevitabilmente tale problema. Si è parlato di “agitatori di popolo”. Il comitato ha solo posto delle domande al Comune di Andria perché è stata la stessa Regione a dirci di rivolgerle a voi. Abbiamo solo dato voce ai tanti genitori nella stessa situazione della lettrice, semplicemente genitori cui sta a cuore il benessere dei propri figli. Certamente la signora, come i genitori che lo hanno fatto, non ha acquistato i libri per quella che è stata definita una “disattenzione propria”. Al contrario questi genitori hanno maturato una scelta che, onestamente, non si può non condividere. Il comune di Bari, lo scorso 25 luglio, ha pubblicato sul proprio sito istituzionale la scelta di optare per i buoni libro in luogo del comodato d’uso gratuito già da quest’anno appunto per evitare problematiche toccate con mano. Probabilmente la dott.ssa Matera non ne era al corrente perciò La invitiamo a documentarsi. In ultimo vogliamo precisare che il comodato d’uso sarebbe uno strumento valido e auspicabile se fosse posto in essere in maniera molto diversa. Lo scopo? Includere, non discriminare. Impossibile? No perché in altri paesi europei è largamente diffuso. La vera questione di fondo è che in quei paesi l’istruzione è davvero gratuita per tutti, senza vincoli di reddito. Solo in questo modo non si violerebbe il diritto alla privacy e solo se tutta la procedura si concludesse nei tempi utili per l’inizio dell’anno scolastico, questa, non arrecherebbe disagio alcuno. “L’istruzione inferiore è obbligatoria e gratuita” e questo è sancito anche dalla nostra Costituzione. Detto questo, siamo felici che da questo confronto, se pure aspro per alcuni versi, comunque costruttivo, sia scaturita la giusta soluzione. Ringraziamo ancora il Settore Pubblica Istruzione del Comune per la disponibilità mostrata».