Avrà inizio il prossimo 11 aprile, anziché nella data già fissata del 28 marzo, la fase dibattimentale del processo per il disastro ferroviario della Bari Nord che, il 12 luglio 2016, costò la vita a 23 persone.

Lo slittamento è stato disposto dal presidente del Tribunale di Trani, Antonio De Luce, in quanto, per la composizione del collegio giudicante occorre attendere la presa in possesso di nuovi magistrati assegnati all’Ufficio, prevista agli inizi di aprile. Il processo sarà celebrato nell’aula di Corte d’Assise e non più nell’aula bunker del carcere di Trani, come avvenuto per le udienze preliminari.
Alla sbarra, dopo i rinvii a giudizio del gup Angela Schiralli, ci saranno la Ferrotramviaria e 17 persone fisiche.

Tra queste, vertici, dirigenti e dipendenti della società, responsabili del Ministero dei Trasporti e dell’Ustif, organo periferico dello stesso Ministero: rispondono, a vario titolo, delle accuse di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, oltre che di falso, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro ed omissione dolosa di cautele.

Solo uno degli imputati, la dirigente del Ministero dei Trasporti Elena Molinaro, ha chiesto di essere giudicata nel processo con rito abbreviato, che avrà inizio il 14 marzo. Parti civili, solo nei confronti delle persone fisiche, la Regione Puglia, i Comuni di Andria, Corato e Ruvo di Puglia, due associazioni (l’Acu e l’Anmil), i viaggiatori coinvolti ed i parenti delle vittime. Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti sono invece responsabili civili.