La questione Ilva di Taranto infiamma il dibattito su tutto il territorio nazionale. Dopo le ultime decisioni del Governo, ed in particolare dopo l’accordo raggiunto con ArcelorMittal, sono state numerose le reazioni sul web, tra consensi e dissensi. Due noti personaggi della politica andriese non hanno tardato a far sentire la propria voce. Parliamo del consigliere regionale capogruppo di Forza Italia, Nino Marmo, e del deputato del Movimento 5 Stelle, Giuseppe D’Ambrosio. Ma andiamo con ordine.

Ad aprire le danze del dibattito social è stato il consigliere regionale Marmo, contestando la decisione del vice Ministro Di Maio, insieme al modo di agire del Movimento 5 Stelle, tirando in ballo lo stesso Giuseppe D’Ambrosio:

«A Luglio mi sono guadagnato gli insulti dei 5 stelle per aver detto che su Ilva stavano agendo in modo dilettantesco e superficiale, giocando sulla rabbia e sulle paure delle persone. Gli invitavo a essere chiari e a prendere una decisone. Bene, dopo un bel po’ di bugie e tentennamenti, quella decisione è stata presa e nei fatti è uguale a quella che aveva proposto Calenda. Ovviamente non una parola da parte dei Consiglieri regionali dei 5 stelle e dell’Onorevole D’Ambrosio che dopo aver promesso a più riprese la chiusura dell’Ilva ora preferiscono un rigoroso silenzio. Loro adesso cercheranno di spostare l’attenzione su un altro tema che parla alla pancia, io invito tutti a usare la testa per capire davvero di che pasta sono fatte queste persone».

La reazione del deputato pentastellato arriva puntualissima, e la risposta servita dall’On. D’Ambrosio alza i toni della disputa:

«Nino Marmo. Consigliere regionale pugliese di Forza Italia e consigliere comunale ad Andria. Consigliere regionale da 23 anni(!!!) ed anche assessore regionale pugliese. Consigliere comunale ad Andria da decenni ed anche Presidente del Consiglio comunale ed ora anche “bella addormentata nel bosco” del dissesto di giorginiana memoria di cui è pienamente complice! Poltronista da far invidia a quelli di Maria De Filippi!!! Dopo tutti questi anni in cui potevi fare qualcosa per Taranto (anche governando l’Italia con il tuo partito e la Regione!) e ci hai regalato questo disastro, assieme a tutta la classe politica che in questi anni ti ha accompagnato, fai anche il predicatore?! Ma un po’ di sana vergogna no?! Abbiamo fatto un primo passo su Ilva, abbiamo fatto il massimo nella situazione peggiore che potessimo ereditare ma questo è solo il primo passo, perché Taranto e i Tarantini saranno tutelati e tra circa due settimane Luigi Di Maio sarà a Taranto per spiegare come. Voi intanto, attaccati da decenni alle vostre poltrone, e lei caro consigliere regionale e comunale Nino Marmo ne è un grande esempio, fareste meglio a non parlare perché così rendete evidente quanto siete stati dannosi e inutili per i pugliesi in tutti questi anni. Abbiate la decenza di tacere e farci lavorare».

Ed ecco anche la contro-risposta del consigliere andriese il quale, oltre a far valere le proprie regioni, rivendica anche delle “scuse” dal deputato 5 Stelle:

«Il mio post sull’Ilva e sui 5 stelle ha di nuovo provocato la reazione scomposta dell’onorevole D’Ambrosio che come sempre con le sue parole conferma le mie tesi. Non sapendo come rispondere sull’Ilva cerca di menarla in caciara con un post pieno di livore su di me e sui miei anni in politica. Dato che non è la prima volta che lo fa, ci tengo a mettere le cose in chiaro: Io sono stato sempre eletto dai cittadini, sempre. Non ho mai avuto posti assicurati o paracadute. I cittadini hanno barrato e scritto il mio nome sulla scheda. Se in questi anni ho ricevuto la loro fiducia forse qualcosa di buono l’ho fatto. La politica per alcuni, e per me senza dubbio, non è mercimonio o arricchimento come lei volgarmente cerca di farla passare. E se D’Ambrosio pensa di spaventarmi, con questo atteggiamento da bullo da quattro soldi, o di lapidarmi in pubblica piazza con me ha sbagliato proprio. Sarò sempre qui a rintuzzarlo e a spiegare alle persone chi sono realmente i 5 stelle. Parlando alla testa e non alla pancia.

Venendo al punto, perché io ci arrivo al punto a differenza sua. Quello che “voi” avete fatto su Ilva non è altro che l’attuazione del piano Calenda che è un buon piano che tiene insieme riconversione e occupazione. Il punto è che in campagna elettorale avete preso i voti promettendo la chiusura. Avete usato la rabbia dei cittadini di Taranto a fini elettorali sapendo benissimo che non potevate fare quello che andavate promettendo. E vi siete spinti così avanti nella vostra posizione che in questi ultimi mesi avete cercato qualsiasi pretesto pur di far saltare il banco, fino ad addurre un presunto parere contrario dell’Avvocatura dello Stato. Basta andarsi a rivedere il mio comunicato di Luglio in cui criticavo le esternazioni dei suoi collegi 5stelle che continuavano a parlare di chiusura e criticavo il modo di fare del suo Ministro di Maio. Pretendere delle scuse da parte di questo signore sarebbe troppo dato che il suo modo di rispondere è tipico di chi non ha argomenti e non si riesce a confrontare. Un comportamento che non si addice a un Parlamentare o meglio si addice a quei parlamentari su cui i 5 stelle si scagliavano e volevano cacciare. Lo volevano così tanto che alla fine ne hanno preso il posto, diventando esattamente uguali. Rincorsi a Taranto dalla folla inferocita».

Difficilmente il dibattito troverà qui la sua conclusione. Intanto, la consigliera regionale andriese Grazia Di Bari si inserisce nella disputa poiché tirata in ballo dal consigliere Nino Marmo assieme a tutti i colleghi del Movimento:

«Il Consigliere regionale, comunale, Nino Marmo, ha molto coraggio e vi spiego il perché. Sono stata da Lui tirata in ballo e com’è mio stile, non mi sottraggo e non sto in silenzio. Lo sa benissimo Marmo, lui che è consigliere regionale come me, che spesso mi son trovata sola ad affrontare questioni come quella della Ferrotramviaria o quella dell’ospedale di Andria, percorrendo direzioni contrapposte alla sua. Lui era esattamente dall’altra parte della barricata, insieme alla maggioranza che governa la Puglia ad accusarmi di essere populista o non capace di dare risposte concrete. Ecco questo è il coraggio che riconosco a Nino Marmo. Il coraggio di chi ha la faccia tosta di esser stato corresponsabile di governi regionali che hanno distrutto la nostra Puglia – Ilva compresa – e poi forse per un deficit di visibilità o per distrarre l’attenzione sui suoi errori, è pronto a bacchettare, come facevano una volta i maestri sulle mani degli alunni poco mansueti. L’ho sentito durante l’ultimo consiglio comunale di Andria, urlare che il M5S è il nulla. E’ stato davvero molto coraggioso a dirlo durante quel consiglio comunale dove erano intervenuti cittadini che rischiano di perdere il proprio lavoro grazie al disastroso governo della città di cui lui è un degno rappresentante.

Non si nasconda Marmo, non si finga estraneo e non prenda le distanze, sono solo tattiche di un politico scafato, perché lo dico chiaro: Lei è corresponsabile con il sindaco del Predissesto Giorgino, della distruzione di un’intera città. Il consigliere comunale Marmo in 8 anni è spesso andato in soccorso del sindaco del predissesto nei momenti più delicati. Consigliere Marmo, Lei non incanta più. L’equazione è semplice Lei non è credibile quando parla,l poiché Lei ha contribuito a creare i problemi, a livello regionale e comunale che oggi altri stanno affrontando e cercando di risolvere.  Non solo, ma ha anche l’ipocrisia di ergersi a giudice.  Lei che insieme al sindaco, state lasciando gli andriesi senza servizi, i lavoratori delle cooperative prima senza soldi ed ora senza lavoro, con una debitoria di 150 milioni di euro. Il Suo modo di amministrare si qualifica da solo. Chiusura della piscina e officina San Domenico. Mancata apertura di Centro fornaci, pista di pattinaggio, stadio S. Angelo dei Ricchi, centro famiglie s.Agostino, dopo di noi in Villa comunale, teatro nell’ex macello ecc. E che dire della “piccola Ilva” andriese, cioè la discarica comunale di rifiuti di san Nicola la Guardia? Con soldi da incassare dalla Daneco, polizze assicurative inesistenti, mancate bonifiche. Tutte cose che ha “dimenticato” di controllare?

Invece di correre lontano si fermi un attimo a ripensare alla pesante responsabilità di una politica che è stata incapace di dare risposte e ha fatto nascere nei cittadini la voglia di capire, contestare e fare le pulci. Grazie a Lei e alla classe politica che rappresenta è nato il Movimento 5 Stelle, un Movimento che sta cercando di scardinare quel sistema che lei rappresenta bene. Mi chiedo con quale coraggio fa tutte queste valutazioni politiche altrove, dopo aver causato “dissesti” economici ed ambientali nel Suo comune. Le ricordo che in cambio, i cittadini Le hanno consentito di fare una vita agiata con una futura, ed auguro lunga, vecchiaia molto molto molto serena. Un Suo dignitoso silenzio sarebbe stato più consono!».