Lunedì scorso il Consiglio Comunale si è chiuso in un’evidente cornice di imbarazzo e spaesamento, a seguito dell’inaspettato abbandono della direzione dei lavori da parte della Presidente Laura Di Pilato. Ad essere confusi ed allibiti sono stati anche i consiglieri della stessa maggioranza, impacciati nella difficoltà riscontrata a deliberare sui debiti fuori bilancio.

La ridicola e paradossale situazione venutasi a creare in quella sede è stata anche oggetto di simpatici servizi televisivi, che tuttavia non rassicurano i cittadini andriesi sulle sorti della città.

«Sarebbe opportuno – ha dichiarato Giovanni Vurchio, segretario Pd di Andria – che la resa dei conti tra le varie aree del centrodestra avvenga nelle apposite sedi di partito e non a Palazzo San Francesco. La spaccatura tra le loro fila è palpabile non solo dalla reazione della Di Pilato, ma anche dall’assenza di alcuni consiglieri della coalizione durante le fasi salienti del voto, segno lampante di un malumore generalizzato. E’ necessario che in Consiglio si discuta di questioni più importanti e maggiormente sentite dalla comunità. Non possiamo più tollerare che le conseguenze di questo prolungato disorientamento interno continuino a tramutarsi in un’azione politica inconcludente, i cui discutibili risultati sono ormai sotto gli occhi di tutti. Esprimiamo vicinanza al presidente del consiglio per l’attività istituzionale svolta nella tutela dei diritti delle minoranze».