Sono passati oltre 15 mesi dall’immane tragedia ferroviaria che ha scosso un intero territorio per la perdita di 23 vite umane e per aver cambiato in maniera drastica le abitudini di chiunque facesse la vita da pendolare.

La situazione con il passare dei mesi invece di migliorare è divenuta insostenibile soprattutto per i viaggiatori di una tratta che dovrebbe essere breve e senza particolari problematiche. Stiamo parlando della tratta Andria-Barletta gestita da Ferrotramviaria, e proprio l’azienda in questo ultimo mese di ottobre ha provveduto ad effettuare delle modifiche agli orari delle corse. Il risultato? Queste le corse cancellate nella tratta “Andria-Barletta”: 8.13, 9.34, 10.15, 13.28, 16.08, 17.35, 19.35, 21.40, 23.30; queste invece le corse cancellate nella tratta “Barletta-Andria”: 04.59, 5.59, 07.51, 8.33, 11.04, 14.25, 15.09, 16.29, 17.05, 18.20, 20.34. Ben 20 corse soppresse con conseguenti enormi disagi per i pendolari tra questi studenti, insegnanti e lavoratori.

«Stiamo vivendo una situazione paradossale – ci dice una pendolare andriese – i treni e gli autobus sono sempre sovraffollati per non parlare dei tempi di attesa, quasi un’ora tra 2 corse. Abbiamo acquistato gli abbonamenti con degli orari e adesso ce ne ritroviamo degli altri, ritengo che questo sia un gesto molto scorretto da parte dell’azienda. Disagi per i lavoratori in quanto sono stati soppressi i treni negli orari di punta, cioè apertura e chiusura degli uffici ed attività commerciali, per non parlare degli studenti, docenti e collaboratori scolastici che tornano a casa quasi due ore dopo la fine delle lezioni e devono chiedere il permesso di poter uscire prima per evitare così l’attesa infinita. Inoltre se si decide di prendere l’autobus per sopperire alla mancanza di treni, la situazione diventa ancora più critica, in quanto essendo sovraffollati, gli autisti non permettono di salirvi a bordo. Le nostre proteste al momento non vengono ascoltate – conclude la pendolare – voglio fare un appello alle istituzioni e all’azienda per far si che vengano reintegrate quelle corse che ci permettevano di viaggiare come esseri umani e non come bestie».