«Un Sì per rimettere in campo un’idea di paese che non sia schiavo dell’instabilità, di governi che cambiano senza mai poter decidere nulla e senza poter portare a compimento il proprio programma elettorale a favore di cittadini. Un Sì per ricostruire credibilità in Europa, per rafforzare la voce dell’Italia, per rappresentare le nostre istanze in difesa del progetto europeo e contro i populismi e i nazionalismi che avanzano. Un Sì che offra tempi certi di discussione delle leggi, senza ricorrere alla decretazione d’urgenza che soffoca la discussione parlamentare. Solo così potremo dare risposte concrete ai bisogno di tutti». Sono le parole della Segretaria del Partito Democratico di Andria, Maria Carbone alla vigilia del Referendum Costituzionale del 4 dicembre prossimo.

«Un Sì per superare il bicameralismo paritario, unico caso in Europa di lavoro perfettamente identico delle due camere. Noi invece scegliamo il grande sogno di immaginare una camera dove saranno rappresentante le comunità e i territori, con i nostri rappresentanti che quotidianamente incontriamo e conosciamo come Sindaci e Consiglieri Regionali, eletti direttamente da noi come indica la proposta che verrà approvata in caso di vittoria del Sì al referendum. E’ necessario specificare che non può esistere una legge che riguarda il funzionamento e l’elezione di una delle Camere, prima di sapere se questa Camera esisterà o no dopo il referendum. Sarebbe una contraddizione in essere».

«Il nostro è un Sì per un paese che sia capace di guardare al futuro e ai modelli democratici rappresentativi di tutta Europa. E’ un Sì per le giovani generazioni che richiedono un paese meno burocratizzato ma rapido, veloce e pronto a soddisfare la loro richiesta di speranza e futuro.
Noi diciamo Sì perché non è possibile cedere eternamente al ricatto federalista che indebolisce sempre più il nostro Stato. Riteniamo sia necessario che vi sia una direzione chiara che superi le materie concorrenti fra Stato e Regioni con la possibilità di immaginare progetti unitari che riguardino l’intero Paese. Solo così il Sud può realmente essere avvantaggiato e non rimanere fanalio di coda.
Un Sì per la riduzione del numero dei parlamentari, per l’introduzione di un tetto agli stipendi dei Consiglieri Regionali e per l’abolizione delle Province e del CNEL. Le risorse risparmiate, 500 milioni di euro circa, potranno essere investite per il contrasto alle forme di povertà, per il lavoro, per la scuola e per l’innovazione e ricerca».

«Riteniamo che questo referendum non possa essere ridotto ad un mero scontro pro o contro il Presidente Renzi ma che nel meritano vadano riconosciuta la grande possibilità che Domenica tutti ci giochiamo. Non avremo, entro i prossimi 15 anni, la possibilità di tornare ad avere un’occasione così puntuale per ammodernare la nostra Italia ed è per questo che abbiamo deciso come segreteria cittadina del Partito Democratico di Andria di sottoscrivere pienamente le ragioni del Sì e di impegnarci attivamente in questa campagna referendaria. Noi vogliamo cambiarlo il nostro paese. Confidiamo nella condivisione di questo intento da parte di tutti i cittadini. Il 5 Dicembre potremo svegliarci e scoprire che insieme abbiamo scelto il futuro».