«Anche nel Consiglio Comunale del 28 luglio scorso ci siamo ritrovati a discutere dei soliti disastri di bilancio, con incassi reali ad oggi pari a circa il 20% di quanto previsto per tutto il 2016.L’unica conseguenza possibile davanti ad un simile scenario è la riduzione drastica degli investimenti». Intervengono così in una nota il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Andria.

«Come sempre l’amministrazione comunale – si legge nella nota – ormai entrata nel settimo anno di amministrazione, continua ad attribuire tutta la responsabilità alle precedenti amministrazioni. Se non stiamo attenti, attribuirà qualche debito alle giunte del dopoguerra. C’è stata però una novità importante. Il gruppo di Conservatori e Riformisti si è astenuto sugli atti di bilancio e quando ha abbandonato l’aula ha costretto l’amministrazione a chiudere in gran fretta, poiché la maggioranza non poteva più assicurare il numero legale. Il Sindaco ha perso il controllo della sua maggioranza e ha lasciato trasparire il nervosismo verso alcuni elementi del suo centrodestra. Peccato, si era tanto impegnato nella distribuzione di “pani e pesci” con le nomine degli assessori.

La difficoltà è apparsa palese fin dalle prime battute dell’assise. Non appena abbiamo presentato come M5S due mozioni urgenti, chiedendo di discuterle in aula, per poco non si rischiava di chiudere il Consiglio. Il primo documento riguardava la gestione del bene comunale denominato “Bosco di Finizio”, oggetto di un procedimento mai chiarito al consiglio comunale, che avrebbe portato al rinnovo automatico per altri 15 anni di tale affidamento alla cooperativa che lo ha gestito negli ultimi quindici trascorsi. Al riguardo avevamo anche chiesto di confermare o smentire l’esistenza di indagati tra la politica e la dirigenza comunale da parte della Procura di Trani, ma non ci sono stati chiarimenti. Il secondo documento riguardava, ancora una volta, il servizio della raccolta rifiuti in città, già oggetto di arresti, di condanne e di indagini di due procure. Come vedete, noi non molliamo mai su questo argomento. Avevamo chiesto al Sindaco Giorgino di riferire immediatamente circa il commissariamento straordinario e temporaneo disposto addirittura dal Presidente della Autorità Nazionale Anticorruzione, dott. Raffaele Cantone. Ma nemmeno l’intervento di ANAC ad Andria è un problema per il Sindaco e per la sua maggioranza. Va tutto bene.

Non ci vengono riferiti gli esiti delle verifiche sulle inadempienze, non sappiamo i risultati politici di simili operazioni, non vengono indetti consigli comunali monotematici, niente di niente. Va tutto bene per questi signori.

Ma cosa volete che sia il rispetto di un regolamento quando i cittadini andriesi continuano a pagare “un appalto affidato illecitamente” a seguito di “una condotta illecita, grave ed incontrovertibile”, tradotto in soldoni (è il caso di dirlo), grazie a 760 mila euro di tangenti. Ma poi, veramente non c’era il tempo per affrontarle tali questioni? A sentire le giustificazioni addotte da qualche nume tutelare del centro destra assolutamente no, intanto però alle 21.20 si stavano già iniziando a spegnere le luci di palazzo di città. Chissà se rivedremo – concludono – le stesse espressioni marmoree del Sindaco davanti alle nostre richieste di spiegazioni».