Dal 17 al 21 novembre 2025 Agrolio e Agroenergy accolgono 30 ricercatori e docenti provenienti da Spagna, Svezia, Finlandia, Austria e Inghilterra per una settimana dedicata allo studio e allo sviluppo di nuove frontiere della sostenibilità agroindustriale.

All’interno del gruppo Agresti, Agrolio e Agroenergy operano come un sistema unico: il frantoio produce la sansa d’oliva e il biodigestore la trasforma in energia e prodotti utili alla filiera. Questa continuità tra produzione e valorizzazione crea un ciclo efficiente, circolare e a basso impatto ambientale, che sarà oggetto di studio e innovazione nel progetto europeo OLinWASTE, dedicato alla bioraffinazione intelligente e sostenibile degli scarti dell’oleificio in biocomposti per la salute delle piante e del suolo, bioplastiche e bioenergia.

Coordinato dal professor Vincenzo Lionetti della Università di Roma “La Sapienza”, OLinWASTE coinvolge nove partner di sei Paesi. Il consorzio è composto da diverse università europee: “La Sapienza”, Università di Padova, Cranfield University, Universidad de Burgos e University of Surrey. Partecipano inoltre centri di ricerca come l’Austrian Centre of Industrial Biotechnology, i Research Institutes of Sweden e Rise Processum, la bioraffineria Agrolio-Agroenergy e il cluster di open innovation CLIC Innovation Oy. L’obiettivo è sviluppare nuove soluzioni per trasformare i sottoprodotti dell’olivicoltura in biocomposti e bioenergia, contribuendo alla transizione verso un’agroindustria più sostenibile.

Il sistema Agrolio-Agroenergy rappresenta un modello avanzato di valorizzazione dei residui oleari: la sansa non è trattata come scarto ma come risorsa per nuove applicazioni energetiche e industriali. Il biodigestore Agroenergy, alimentato esclusivamente con sansa d’oliva, è un unicum a livello europeo e consente di ottimizzare i processi, ridurre i trasporti e limitare le emissioni. Durante la settimana gli esperti europei analizzeranno ogni fase del processo con attività che includono la trasformazione dei residui agroindustriali in molecole per la salute delle piante, la produzione di bioplastiche mediante biotecnologie innovative, il monitoraggio delle emissioni e dei fattori ambientali legati al concetto di zero pollution, la raccolta dei dati necessari per sviluppare il digital twin, una replica digitale dell’intero sistema, e valutazioni di carattere ambientale, economico e di sicurezza.

La simbiosi industriale tra Agrolio e Agroenergy diventa così un laboratorio vivente di bioeconomia, un luogo in cui la ricerca incontra l’industria e apre la strada a nuovi modelli di sostenibilità per la filiera olivicola e per il settore agroindustriale europeo.