Continua la lotta serrata ai mezzi con propulsione elettrica in particolare biciclette e monopattini ad Andria. Ieri nuove veritiche questa volta in viale Gramsci con la Polizia Locale andriese assieme al supporto tecnico dell’ufficio mobile di revisione della Motorizzazione Civile di Bari. In totale in circa sei ore di controlli a partire da mezzogiorno sono stati 77 i veicoli elettrici sottoposti a controllo molti dei quali anche di studenti appena usciti da scuola. Sono state elevate nel complesso 50 sanzioni amministrative per irregolarità varie ma anche disposti 5 fermi amministrativi e 4 sequestir ai fini della confisca per mezzi risultati alterati. Il numero di veicoli sanzionati solo negli ultimi mesi è arrivato già a 753.

Una lotta impari considerando che solo nella città di Andria si segnala la presenza di circa 12mila di questi mezzi elettrici. Nello specifico però due giorni fa, riguardo ai monopattini con propulsione elettrica, c’è stata la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto che stabilisce il prezzo di 8,66 euro e le modalità di richiesta e rilascio del contrassegno indicativo, una sorta di targa come inserito nel nuovo codice della strada. Ora ci sarà comunque un nuovo decreto entro 90 giorni che dovrà rendere operativo l’obbligo di dotarsi del contrassegno. Lo stesso obbligo di dotarsi di assicurazione scatterà appena i contrassegni saranno disponibili mentre, come ricordano dalla Polizia Locale di Andria, l’obbligo di casco ed altre norme di comportamento alla guida del mezzo sono già in vigore. Per le bici elettriche, invece, si resta in attesa di un provvedimento specifico chiesto a gran voce proprio dai territori considerando l’uso spesso ben oltre le regole di questi mezzi.

Il lavoro della Polizia Locale, in realtà, non si ferma all’aspetto sanzionatorio bensì ha già permesso di incontrare circa 5000 studenti di ogni ordine e grado per lezioni formative in cui si sta cercando di creare consapevolezza sull’uso corretto di questi mezzi importanti sicuramente per snellire il traffico ma che non possono diventare così pericolosi, di contro, per pedoni, per se stessi e per le autovetture.