Le associazioni ambientaliste esprimono pieno sostegno alla decisione del Consiglio Comunale di Andria di bloccare definitivamente il progetto della Bretella Sud della tangenziale. Forum Ricorda e Rispetta, Legambiente, Forum Ambientalista Puglia e Italia Nostra definiscono l’infrastruttura «non solo inutile e dannosa per l’ambiente, ma anche economicamente insostenibile».

In una nota congiunta, le associazioni sottolineano come la scelta del Consiglio Comunale «non era sbagliata e rappresentava un importante punto di svolta nell’amministrazione della città, segnando finalmente una discontinuità rispetto alle scelte miopi del passato».

Secondo le associazioni, per troppo tempo il progetto è stato portato avanti «senza una reale valutazione delle sue conseguenze ambientali ed economiche, in un clima di opacità decisionale che ha visto susseguirsi amministrazioni incapaci di prendere una posizione chiara».

Le organizzazioni ambientaliste respingono le accuse di ostruzionismo, precisando che la decisione è «l’esito di una ponderata valutazione che ha considerato diversi aspetti fondamentali». In primo luogo, l’opera comporterebbe «un inaccettabile sacrificio ambientale, con l’espianto di oltre sessanta ettari di uliveto, un patrimonio naturalistico e paesaggistico che appartiene all’intera comunità andriese».

Sul fronte economico, le associazioni evidenziano come «i costi dell’infrastruttura si sono rivelati nel tempo ampiamente sottostimati, con il rischio concreto di trasformare questa opera in un pozzo senza fondo per le casse pubbliche».

Le associazioni considerano significativo che il Consiglio Comunale abbia trovato «su questo tema una convergenza quasi unanime, dimostrando di saper interpretare il sentimento diffuso nella cittadinanza, che da anni esprime preoccupazione per un progetto percepito come inutile e dannoso». Questa sintonia tra istituzioni e cittadini rappresenta «un importante segnale di democrazia partecipativa, troppo spesso negletta nelle scelte urbanistiche degli ultimi decenni».

Di fronte alle minacce di ricorso e alle pretese risarcitorie avanzate da alcuni soggetti privati, le associazioni ricordano che il Comune di Andria ha esercitato «un sacrosanto diritto-dovere, esprimendo finalmente con chiarezza quel parere urbanistico che per anni era stato volutamente evitato». Se qualcuno deve rispondere del protrarsi della vicenda, sono «proprio coloro che in passato, con il loro immobilismo o con scelte poco trasparenti, hanno permesso che si creasse questa situazione».

Come associazioni ambientaliste, annunciano che continueranno «a vigilare affinché le risorse pubbliche vengano indirizzate verso opere realmente utili alla collettività, privilegiando interventi di mobilità sostenibile e riqualificazione urbana». La battaglia contro la Tangenziale Ovest «non è fine a se stessa, ma rappresenta l’affermazione di un nuovo modo di concepire lo sviluppo del territorio, che metta al centro la tutela dell’ambiente e la qualità della vita dei cittadini».

Le associazioni si dicono certe che la comunità andriese saprà «riconoscere e sostenere quegli amministratori che, come sta avvenendo in questa occasione, avranno il coraggio di anteporre l’interesse generale alle logiche particolaristiche». Perché «è questo, in definitiva, il compito vero della politica: prendere decisioni nell’interesse della collettività, anche quando questo significa correggere gli errori del passato».

La nota è firmata da Forum Ricorda e Rispetta, Legambiente, Forum Ambientalista Puglia e Italia Nostra.