Si è tenuto lo scorso 7 maggio presso il Food Policy Hub di Andria il primo dei quattro Job Speed Date previsti dal progetto S.PR.INT.3 – Strategie, Programmi innovativi, Interventi Multistakeholder, finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI). L’obiettivo è favorire l’incontro tra il mondo del lavoro e cittadini con background migratorio, per promuovere l’inserimento lavorativo regolare e condizioni occupazionali dignitose.

Il progetto è guidato dalla Prefettura di Barletta-Andria-Trani e si avvale di un ampio partenariato che coinvolge ASL BAT, CPIA “Gino Strada” e un’ATS composta da Comunità Oasi2 San Francesco, Consorzio Nova, Etnie APS ETS e Cooperativa Migrantesliberi.

Lavoro grigio e sottoutilizzo: il contesto locale

A introdurre l’incontro è stata Carla Romito, referente del progetto per la Comunità Oasi2, che ha illustrato gli esiti di un’indagine realizzata durante le precedenti edizioni. Il quadro emerso fotografa una realtà ancora segnata da lavoro grigio e sotto-mansionamento, in particolare nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, con un ricorso frequente a rapporti lavorativi poco trasparenti o irregolari.

«La nostra sfida – ha spiegato Romito – è rafforzare il sistema territoriale per garantire dignità, legalità e reale inclusione lavorativa alle persone migranti».

La sinergia con Coldiretti e Arpal

Determinante per il successo dell’evento è stata la collaborazione con Coldiretti Bari-BAT, rappresentata dal direttore Luca Celestino, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per rispondere alla crescente domanda di manodopera agricola e promuovere la regolarità contrattuale.

Anche ARPAL Puglia ha avuto un ruolo chiave. Stefania Tritta, responsabile dell’Area Inclusione dell’Ambito Foggia-BAT, ha presentato il nuovo Sportello sperimentale per l’inclusione socio-lavorativa attivo dal 6 maggio presso i Centri per l’Impiego della provincia (Barletta, Andria, Bisceglie, Canosa), realizzato in collaborazione con Etnie APS ETS.

Le aziende incontrano i candidati

All’evento hanno partecipato 10 aziende agricole del territorio che, in brevi colloqui conoscitivi, hanno incontrato circa 35 persone migranti, perlopiù beneficiari del sistema SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) e dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria).

Una giornata che ha dimostrato quanto sia urgente e strategico costruire reti territoriali forti, capaci di mettere in contatto aziende e lavoratori in un’ottica di legalità, inclusione e sviluppo locale.