«Era solo il 30 Agosto scorso quando il Sindaco Bruno, in uno dei suoi soliti video, si vantava di alcune iniziative imprenditoriali in essere nella nostra città, fra queste quella di una marca della grande distribuzione organizzata di origine tedesca, la LIDL, in via Trani, ad angolo con via Beatillo. Intervento, per la verità, piuttosto irrituale e fuori luogo, essendo il merito di queste iniziative solo ed esclusivamente dei privati, non certo dell’Amministrazione Comunale, che per il tramite dei suoi Uffici deve solo verificare la regolarità amministrativa dei procedimenti urbanistici. Non altro». Inizia così una nota a firma di Movimento Pugliese e Forza Italia con i consiglieri comunali Donatella Fracchiolla, Nino Marmo, Marcello Fisfola e Luigi Del Giudice sulla vicenda sollevata da Telesveva rispetto ad una delibera mai diventata realtà su di un contributo da 200mila euro della LIDL di prossima apertura ad Andria.
«Passano poche settimane dal 30 Agosto e sempre a proposito di questa iniziativa imprenditoriale in corso su via Trani, apprendiamo dall’emittente televisiva “Telesveva” di una proposta di delibera consiliare istruita dai competenti uffici, tuttavia mai sottoposta all’attenzione dell’organo consiliare, che prevedeva la presa d’atto di un contributo pari a 200.000 euro in favore del Comune di Andria per la realizzazione di un’opera di interesse pubblico – dice ancora la nota – Altresì la bozza della delibera fantasma prevedeva anche il rilascio del permesso di costruire, subordinato alla corresponsione del contributo di 200.000, teso a sostenere la realizzazione di un’opera pubblica. Argomento questo che ha creato non poco scompiglio all’interno della maggioranza».
«Il provvedimento autorizzativo è arrivato poi con determina dirigenziale del 20 Giugno 2024 da parte del Dirigente del Settore Sviluppo Economico, senza passaggio in commissione, consiglio e giunta!! Fermo restando che tutte queste circostanze saranno immediatamente approfondite dai Gruppi Consiliari di Forza Italia e Movimento Pugliese, nell’esercizio rigoroso delle loro funzioni di controllo, attraverso innanzitutto un accesso agli atti, nonché la presentazione di un’interrogazione con dibattito e il ricorso a tutti gli strumenti previsti dallo Statuto e dai Regolamenti, è giusto che la cittadinanza sia messa al corrente della questione, per dovere di correttezza e trasparenza, elementi che dovrebbero contraddistinguere tutti gli atti amministrativi».
«Urgono una serie di interrogativi che meritano risposta rispetto a una situazione che evidentemente è frutto di una “fuga di notizie” dall’interno della maggioranza Bruno. Maggioranza che si presenta, anche su questo tema, spaccata, tra chi non sapeva nulla e chi addirittura avrebbe chiesto al segretario cittadino del PD una pubblica smentita. Perché la proposta di delibera, a fronte del rilevante contributo proposto, non è stata sottoposta all’attenzione del Consiglio Comunale? Non era quanto meno opportuno convocare la competente commissione o la Conferenza dei Capi Gruppo per il tramite della Presidenza del Consiglio Comunale? Infine, chi ha deciso che quella delibera non dovesse essere sottoposta alla libera determinazione dei Consiglieri Comunali?».
«Ciò che contestiamo non è l’importanza di una grande opportunità commerciale per la nostra città, ma la procedura seguita contraddittoria, nebulosa e solitaria come tutta la gestione amministrativa del sindaco Bruno. La città ha il diritto di sapere, subito. Non sono tollerabili opacità, ammesso che ci siano».