Buona la prima per “Un Giocatore” di e con Michele Santeramo, in scena al chiostro San Francesco ad Andria in occasione della Giornata Mondiale contro le Dipendenze Patologiche. Lo spettacolo, nato dalle storie di alcuni pazienti in cura dalla dipendenza da gioco d’azzardo, sarà replicato nei prossimi mesi nelle città di Barletta, Trani, Canosa e Bisceglie nell’ambito di “La grande scommessa” il progetto di prevenzione promosso dall’Azienda Sanitaria Locale Bt e attuato dal Teatro Pubblico Pugliese.
«Il progetto è incardinato nelle azioni che l’Unità operativa complessa Dipendenze Patologiche della ASL BT, di cui sono direttore, porta avanti per contrastare il gioco d’azzardo patologico – spiega Gianfranco Mansi. Il progetto regionale che stiamo declinando è una delle azioni di prevenzione e quest’anno abbiamo pensato di puntare molto sulla comunicazione attraverso la rappresentazione teatrale. Da qui nasce la collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese perché il nostro intento è innanzitutto quello di comunicare che dalla dipendenza dal gioco d’azzardo si può uscire, che c’è un centro specializzato con una equipe multiprofessionale che vuole far emergere il sommerso, cioè tutta quella fascia di popolazione che per stigma o per reticenza non arriva ai servizi pubblici. Abbiamo posto l’attenzione, come da indicazioni a livello nazionale, sulla fascia giovanile che raggiungeremo nelle scuole, attraverso la diffusione di video. Per ora ci stiamo concentrando sul recital di Michele Santeramo che replicheremo anche su altre città della BAT: Barletta, Canosa, Trani, Bisceglie. Non vogliamo fermarci perché l’informazione non sia soltanto parole, ma rinvio al servizio a cui si può accedere liberamente, senza liste di attesa e gratuitamente».
«È un progetto che stiamo sviluppando in tutte le ASL delle sei province pugliesi per prevenire e contrastare il gioco d’azzardo patologico. Una problematica che colpisce tutte le fasce d’età a partire dall’adolescenza: attraverso i tanti laboratori previsti e con l’educazione dei più giovani miriamo a prevenire questa piaga contemporanea. A questo poi si aggiungono queste performance come quella di stasera tratto da un testo inedito di Michele Santeramo “Un Giocatore”. A differenza de “Il Giocatore” di Dostoevski qui il protagonista è uno di noi…uno a cui l’autore vuole dare una seconda possibilità. Tutti abbiamo bisogno di una ulteriore possibilità di rifarci una vita, di giocare in un altro modo, perché la vita possa diventare diversa, più bella, a colori e non in bianco e nero come nello spettacolo di Michele Santeramo. L’arte e la cultura aiutano l’essere umano a ripensare e riflettere su di sé, interrogando sé e la realtà con uno sguardo critico. Questo è il motivo per cui qualunque forma artistica aiuta l’essere umano a riprendere il cammino, affinché la propria esistenza possa essere differente, più riflessiva e non giocata solo sull’onda delle emozioni, sulle immagini, sul successo facile, quando invece qualunque forma di successo ha dietro di sé una grande fatica» aggiunge Paolo Ponzio, presidente Teatro Pubblico Pugliese.
«“Un giocatore” fa parte di un ciclo di drammaturgia che sto scrivendo da un po’ di tempo e che ho chiamato “Fantasmi” che è fatto di personaggi del mondo della letteratura, del teatro o della vita concreta, a raccontarsi direttamente allo spettatore in un rapporto diretto. In “Un Giocatore” ho intervistato delle persone che sono in cura per uscire dalla ludopatia e loro mi hanno raccontato delle storie private, personali. Quelle storie che diventano statistiche in fin dei conti. È stato interessante approfondire la loro emotività personale, il sentimento rispetto alle cose che sono successe, alle cose che stanno vivendo e come immaginano che potranno vivere le prossime. A partire da questo è emerso un ragionamento sulle debolezze e la forza che ci vuole per affrontarle. Spero che questo testo possa dire a ciascuno di noi: “Qual è la tua debolezza? Quanto sei disposto ad affrontarla?”» conclude Michele Santeramo.
DATI SERVIZIO GAP ASL BAT
Gli utenti in carico al servizio Gap della ASL BAT sono 257; gli utenti presi in carico dal servizio e che svolgono regolarmente un programma terapeutico riabilitativo ambulatoriale sono 130, di cui 120 maschi e 10 donne. Il 30 per cento degli utenti è disoccupato. Gli occupati sono operai, commessi, camerieri, cuochi, liberi professionisti e pensionati. La prevalenza di gioco è legata alle slot machine, alle scommesse sportive e ai video lottery. Le donne preferiscono i gratta e vinci.
Si è potuto constatare, subito dopo l’emergenza Covid19, un incremento di richieste di accesso al servizio GAP da parte della popolazione giovanile (18-29 anni), dato molto significativo perché le richieste d’aiuto in questo caso sono dirette e non veicolate attraverso i familiari come invece accade di solito e con la popolazione più adulta.
Si è potuto constatare, inoltre, soprattutto in questo ultimo anno, che la modalità di gioco prevalente nei giovani è orientata alle scommesse sportive in presenza e on line, mentre donne e pensionati continuano a prediligere gratta e vinci e video lottery.
Si riscontrano, infine, anche segnalazioni da parte del Tribunale per i Minorenni di giovanissimi dediti ad un abuso non soltanto di giochi on line ma anche di tecnologie digitali.