«La confusione che si vuol generare fa veramente male alla città di Andria. In tempi in cui proliferano molti “latinisti” dovrei iniziare con “Quoque tu….”, ma forse è meglio ricorrere al più chiaro detto italiano “A lavare la testa al ciuccio si perde l’acqua, il sapone e il tempo”!
Sono davvero poche e sufficientemente confuse, le idee balzane che balenano nella testa di questi novelli “destri maldestri” della ultima ora». E’ quanto si legge in una nota del consigliere comunale Nino Marmo.
«Provano infatti a mescolare artatamente fatti assai diversi tra loro in una sorta di macedonia male assortita che non fa bene a nessuno, tanto meno a chi la prepara, rischiando la consueta brutta figura con l’opinione pubblica: antica storia romana saccheggiata a sproposito, vicende e alleanze nazionali, Governo del Paese e Governo regionale, sino a scendere, in un vortice di sciocchezze declinate a vanvera, alla più modesta politica cittadina.
Così, in questa escalation di fandonie, i “nuovi arditi” approdano al loro assioma finale, gridando all’inciucio per il voto espresso nei confronti del neo presidente dell’assise comunale.
Un gesto, al contrario, di vera responsabilità nei confronti di un comune già alle prese con gravissime emergenze, che non può permettersi certo di perdere altro tempo in pantomime procedurali da prima repubblica, che avrebbero portato allo stesso identico risultato solo qualche ora più tardi.
Tutto qui. Andria è alle prese con problemi serissimi e, oggi, anche i minuti sono preziosi per la soluzione sostanziale di questi.
Abbiamo chiesto apertamente l’abbandono delle vecchie abitudini, ovvero di non conferire alle opposizioni la presidenza di due commissioni (la Quinta all’Urbanistica e la Seconda al Personale), poiché inutili all’azione di verifica e controllo, e di attribuire invece alla minoranza la presidenza della Prima commissione che contempla appunto la specifica attività di “Vigilanza e Controllo” su tutta l’attività amministrativa.
Il sindaco ha respinto tale richiesta, mentre il novello Leader Maximo dei “destri maldestri” affermava con entusiasmo giovanile che “due è. .sempre meglio di una!”
Vedremo a breve chi sarà ad occupare la poltrona “inutile” di una presidenza, con i voti della maggioranza, ed allora la differenza sarà chiarissima rispetto a chi non ha preteso niente.
Il nostro ruolo di minoranza, e quando servirà di opposizione forte e dura, lo intendiamo vivaddio in modo differente, chiaro, concreto, ben lontano dai riti stantii di opposizione alla Totò, ovvero “a prescindere”.
Noi teniamo al bene della città. Per i giochini e le pose di opposizione da leoni da tastiera, in questo momento non c’è proprio spazio! Non è il tempo dei “vuoti a perdere”».