«Una sconfitta che segna, una sconfitta che insegna. Questa è la storia di un bivio: avrei potuto svoltare comodamente per una direzione, assecondando i diktat e gli appetiti di neo-padani di ventura (o di sventura?), e percorrere in tutta scioltezza una strada comoda e veloce da cui avrei tratto sicuramente un forte tornaconto personale. Oppure imboccare la direzione opposta, una carreggiata rurale ripida e sconnessa, piena di buche e di ostacoli, ma da percorrere in gioiosa compagnia, senza lacci e legami partitici, in piena libertà, in pace con la coscienza, senza rimorsi o rimpianti di sorta». Inizia così una lunga lettera a firma di Nino Marmo, ormai ex candidato alla carica di Sindaco di Andria per una coalizione civica, che prova ad analizzare il voto appena trascorso.

«Come sapete ho scelto, serenamente e consapevolmente, senza tentennamenti (e con la risolutezza che ha da sempre accompagnato la mia lunga militanza politica, e che qualcuno amichevolmente mi rimprovera) la seconda opzione – spiega Marmo – Una decisione che anche ora, ad urne aperte e a schede contate, non rinnego: nel senso che, dovessi o potessi tornare indietro, rifarei sempre ed inesorabilmente la stessa scelta. Per Andria, la mia città, e per gli Andriesi, i miei concittadini. La mia coalizione, fatta di donne e uomini senza sigle, si ferma dunque al 17% dei consensi. Un risultato importante per un raggruppamento civico costruito in tutta fretta, che ha cercato e intercettato un voto trasversale molto “di opinione” e assai poco “politico”».

«Avremmo potuto fare di più? Probabilmente sì, magari con una campagna elettorale più lunga (e collocata in una stagione senza ferragosto e covid 19) avremmo potuto alzare l’asticella ben oltre il 20% – spiega ancora Marmo – Ma queste sono attenuanti che lasciano il tempo che trovano. Niente alibi, allora. Prendo atto della sconfitta come a suo tempo ho preso atto delle mie numerose vittorie. All’interno della coalizione ci sarà di certo una riflessione con l’intento, unico, di migliorarsi. Ma niente processi o polemiche. La responsabilità del risultato finale è tutta in capo al sottoscritto, cui non resta ora che abbracciare, uno per uno, tutti i candidati delle cinque liste concorrenti e ringraziare, ancora una volta uno per uno, tutti gli ottomila andriesi che ci hanno gratificato del loro consenso libero e consapevole».

«Ai due candidati al ballottaggio, Giovanna Bruno e Michele Coratella, vanno i miei complimenti per questo primo traguardo raggiunto – spiega ancora Marmo – Ad Antonio Scamarcio ed ai partiti del centro destra locale mi permetto solo di rammentare, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, il principio per cui “i territori e le comunità sono sovrani e non vassalli”, oltre alla regola aurea per cui “in Politica nulla si improvvisa”. A Laura Di Pilato, poi, va il mio apprezzamento per la caparbietà e l’ostinazione, tutta femminile, con cui ha rincorso un obiettivo numericamente impossibile. Ma è ai giovani che intendo rivolgere il mio pensiero conclusivo: ci sono battaglie, nella politica come nella vita, che vanno affrontate e combattute senza risparmio o timore. Prima o poi arriva il momento in cui occorre prendere una posizione netta che magari non è né sicura, né conveniente, né popolare. Eppure bisogna prenderla, semplicemente perché è…GIUSTA! Viva Andria».