Tra lunedì e martedì dovrebbe riunirsi nuovamente una conferenza di servizi per risolvere la vicenda Castel del Monte di cui ci siamo occupati per primi già nei giorni scorsi. La festa del 1 luglio per la riapertura del maniero federiciano al pubblico è durata davvero poco ed ha scontentato praticamente tutti. Quella scelta della Direzione del Polo Museale di escludere le guide turistiche abilitate dalla possibilità di fruire del Castello con i propri gruppi, ha creato un malumore ed una presa di posizione che ha varcato di molto i confini territoriali divenendo, difatto, una battaglia nazionale delle associazioni di categoria.

In particolare al Polo Museale è contestato di aver riletto in modo fin troppo restrittivo la normativa anti-Covid per la riapertura al pubblico della struttura. Essendo il Castel del Monte il motore del turismo pugliese in termini di visitatori è impensabile esercitare un semplice calcolo ragionieristico e matematico per contingentare l’ingresso dei visitatori, con gruppi di 18 persone alla volta e lasciando fuori le guide autorizzate. Questo, tra le altre cose, rappresenta un precedente pericoloso spiegano le associazioni di categoria delle guide turistiche italiane, che hanno diffidato ufficialmente il Polo Museale pugliese per la decisione assunta di lasciare l’esclusività della visita a personale del gestore interno di Castel del Monte o del Ministero. Un precedente di monopolio, spiegano, che urta lo spirito universalistico dei monumenti pubblici ed in particolare dei monumenti Unesco come Castel del Monte.

Insomma non una grande decisione presa probabilmente in via troppo precauzionale per l’emergenza sanitaria ma che va immediatamente corretta per evitare malumori che allontanerebbero decine di migliaia di turisti dal maniero federiciano. Castel del Monte che, tuttavia, dovrebbe esser al centro di un’importante azione di rilancio da parte del Comune di Andria e dall’amministrazione che verrà.