Pubblicato il Decreto Emergenza, la Regione Puglia riunisce il tavolo delle associazioni agricole per discutere termini e modalità di attuazione. L’incontro si è tenuto ieri con i dirigenti regionali Gianluca Nardone e Luca Limongelli. Presenti i vertici di Confagricoltura Puglia. «Così come abbiamo seguito l’intero iter di approvazione del decreto fino alla sua pubblicazione – spiega il presidente dell’Organizzazione Luca Lazzàro – così continueremo ad affiancare le strutture regionali in questa delicatissima fase». Due i punti centrali della legge 44 che riguardano la Puglia: l’approvazione della declaratoria dello stato di calamità per le Gelate del 2018, necessario alle aziende per ottenere il ristoro dei danni subiti, e la migliore allocazione delle risorse per far fronte alla Xylella. «Per entrambe le questioni – afferma Lazzàro – chiediamo celerità nelle procedure e attenzione all’utilizzo delle risorse. E soprattutto chiediamo ai funzionari dell’Assessorato di applicare le norme del Decreto cum grano salis, specie per quel che riguarda la regolarità contributiva delle aziende danneggiate dalle Gelate e gli indennizzi per quelle toccate dalla Xylella».

GELATE

Per quanto riguarda le misure relative ai danni causati dalle gelate 2018, specie per le aziende olivicole del Nord Barese, Confagricoltura Puglia ha individuato le priorità.

La declaratoria

«Posto che la determina per la declaratoria di calamità deve prevedere uno specifico richiamo alla legge 44 e che quindi va riscritta ex novo – spiega Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari-Bat – abbiamo chiesto che si proceda in brevissimo tempo». Per il prossimo 16 giugno è fissata per le aziende la scadenza dei pagamenti dei contributi. «Con quella di giugno, moltissime aziende si troverebbero ad avere ben tre cartelle scadute nel 2019 – spiega Lacenere – Per questo la declaratoria che sospende i pagamenti dei contributi intervenga prima di quella data». La regolarità contributiva Altra questione urgente, la valutazione della regolarità dei Durc (Documento unico di regolarità contributiva) per le aziende che hanno subito i danni delle Gelate, rispetto alle domande del Psr per le misure strutturali e a superficie. «È evidente che un’impresa danneggiata da una calamità, come quelle del Nord Barese – spiega il presidente di Confagricoltura Bari-Bat – non sarà quest’anno in regola con il Durc. Abbiamo posto la questione, perché non vorremmo che qualche zelante funzionario della Regione escluda le domande alle misure del Psr di queste aziende».

Il de minimis

Nel corso della riunione di ieri si è anche discusso della possibilità di derogare, per le aziende toccate dalle Gelate 2018, al regime del de minimis. «La legge 44 prevede un contributo di 750 euro per ettaro – spiega Lacenere – Applicando il de minimis la soglia massima raggiungibile sarebbe di 15mila euro, sufficienti a coprire un’azienda di massimo 20 ettari: una forte sperequazione a danno delle aziende di maggiori dimensioni, che nel Nord Barese sono assai diffuse».

I dati sui danni

Dalla riunione è emersa poi l’insoddisfazione delle associazioni agricole per le modalità con le quali i funzionari regionali hanno conteggiato i danni delle Gelate, basandosi su un dato medio produttivo di 40 quintali di olive per ettaro e portando così alla stima contenuta del Decreto Emergenze di 180 milioni di euro di danni. «Noi abbiamo sempre parlato di minimo 600 milioni di danni, parametrati su una capacità produttiva media di 80 quintali per ettaro – dice Michele Lacenere – È chiaro che non abbiamo più tempo per modificare il Decreto. Ma chiediamo che errori del genere non se ne commettano più e soprattutto che questi dati non siano presi a riferimento storico per fare eventuali future valutazioni».

XYLELLA

Espianti e reimpianti

Molto soddisfatto si dice Pantaleo Greco, presidente della Federazione nazionale Olivicolo-Olearia di Confagricoltura e delegato della Giunta nazionale per il dossier Xylella, per la completa liberalizzazione degli espianti in zona infetta. «Siamo invece preoccupati – aggiunge – per il lunghissimo iter che si prospetta per coloro che dovranno reimpiantare in zona soggetta a vincolo paesaggistico. Il Decreto non prevede alcuna accelerazione in questo caso e le aziende saranno comunque costrette a passare per la richiesta alle Soprintendenze».

I 300 milioni di euro

Particolare attenzione ha richiesto Confagricoltura Puglia rispetto all’allocazione delle risorse stanziate per la Xylella. «Da quello che è emerso dalla riunione, i fondi a disposizione – spiega Greco – potranno essere utilizzati solo per investimenti. Ma è fuor di logica che quei denari non siano priori tariamente usati per gli indennizzi. Come fa un’azienda ferma da 5-6 anni a investire se prima non si rimette in sesto?». Positiva invece per Confagricoltura la previsione di misure ad hoc per le piccole imprese – che nel Salento rappresentano il 35% del tessuto produttivo agricolo – per forme di unione, dalle cooperative alle organizzazioni produttive.

Tempi rapidissimi

Per quanto riguarda la Xylella, scadenze fissate non ce ne sono. Ma, dice Pantaleo Greco, “specie per quel che riguarda la misura 5.2, abbiamo bisogno che si proceda entro le prossime settimane, con la stagione delle piantumazioni ancora in corso. Un ennesimo ritardo ci farebbe saltare anche la prossima campagna 2019-2020. Non ce lo possiamo permettere”.