Palla in fallo laterale e ci si gioca tutto ai supplementari. Se il consiglio comunale di Andria fosse una partita di calcio però, più che un confronto con gli avversari delle opposizioni, sarebbe una partitella in famiglia ma di qulle senza esclusione di colpi. Finisce senza l’approvazione del bilancio di previsione, con il ritiro da parte dell’assessorato al bilancio del provvedimento che avrebbe consentito anche per le controversie tributarie locali di accedere alla rottamazione delle cartelle, e con la approvazione del documento unico programmatico con soli quindici voti della maggioranza che almeno sulla carta sarebbe ben più ampia.

Assenti giustificati i consiglieri Fucci e D’Avanzo di Forza Italia, nonostante un rapporto freddo con la maggioranza torna in consiglio l’architetto Sgaramella. Già sul DUP si scatena la polemica interna al centrodestra che culminerà con l’astensione sul provvedimento di Nespoli e Marmo per Forza Italia, Lorusso per Andria nuova e con la non partecipazione al voto della consigliere Laura di Pilato. E rispetto al dibattito dell’estate scorsa sull’adesione o meno al piano di riequilibrio, sull’opportunità di mantenere i rapporti con i dirigenti a tempo determinato (quella del settore finanziario Fornelli in particolare), sul potenziamento dell’ufficio tributi da preferire al ricorso a società di riscossione, gli argomenti restano gli stessi. Perché nonostante il dibattito e gli indirizzi c’è ancora l’ipotesi di aderire a società di riscossione, perché l’ufficio tributi non è stato potenziato (o almeno nessuno si è accorto del potenziamento) e poi non si è ancora dato seguito all’indirizzo approvato in consiglio di riduzione del numero di assessori. La tensione è palpabile in consiglio e  il sindaco, percepito che per la prima volta non avrebbe avuto i numeri , elenca e rivendica i risultati della sua amministrazione.

Percezione confermata poco dopo dalle parole del consigliere Nespoli che annuncia l’astensione di Forza Italia sul DUP. Ma anche all’interno di Forza Italia si palesano incongruenze: mentre i consiglieri Nespoli e Marmo si astengono, espressione favorevole arriva dal presidente del consiglio Fisfola mentre in giunta Grumo aveva fatto passare il bilancio. Come Del Giudice che è espressione della civica Andria Nuova rappresentata in consiglio dall’altro astenuto Lorusso.

Dopo questo voto, il consigliere Di Vincenzo chiede una pausa di 10 minuti che diventano oltre trenta di confronto tra i consiglieri più vicini al sindaco per decidere il da farsi. E mentre Giorgino lascia il consiglio non rientrando più in aula, i suoi decidono di buttare la palla in fallo laterale anticipando il punto sulla rottamazione delle cartelle esattoriali che sarà poi ritirato dall’assessore Lullo anche a causa della mancanza di argomentazioni da parte dei revisori dei conti a sostegno dell’approvazione su cui pure avevano dato il via libera. Ma prima di lasciare che per l’approvazione del bilancio di previsione si attenda il già convocato consiglio del 3 aprile (con all’rodine del giorno anche il tema tangenziale ovest che ha già fatto registrare altre tensioni interne alla maggioranza di centrodestra), parole chiare sulla spaccatura le ha pronunciate il consigliere Francesco Pollice.

Il servizio di News24.City.