«Piena solidarietà al personale e medico e non del Pronto soccorso dell’Ospedale Bonomo di Andria dopo l’increscioso avvenimento di pochi giorni fa ovvero l’aggressione di un infermiere in servizio. E’ questo l’ennesimo caso in cui un dipendente pubblico viene minacciato e/o aggredito durante lo svolgimento del proprio lavoro». Cosi in una nota il coordinatore cittadino di Idea Sabino Troia.

«Avevamo sostenuto pochi mesi fa che il Presidio ospedaliero di Andria necessità di adeguamenti basilari per garantire anche la sicurezza e la salvaguardia del personale che vi lavora all’interno e soprattutto nel Pronto soccorso quale struttura di prima accoglienza. Per questo motivo chiediamo al Direttore generale della Asl Bat di attivare ogni più opportuno adempimento al fine di salvaguardare l’incolumità dei dipendenti durante il proprio lavoro.

Ci risulta che diverse note siano state trasmesse dalla Dirigente del Pronto soccorso andriese ma che le stesse siano cadute nel dimenticatoio. Serve un adeguato sistema di video sorveglianza ad oggi carente. Serve che il Pronto soccorso di una città con oltre 1000.000 mila abitanti e capo luogo di Provincia come Andria abbia un presidio fisso di vigilanza all’interno dello stesso Pronto soccorso per monitorare l’accesso di familiari ed estranei al reparto, considerata la delicatezza del ruolo che il Pronto soccorso svolge in considerazione del profilo di emergenza attribuito al Bonomo.

Serve che all’ospedale Bonomo ed a chi ci lavora vengano riconosciute le stesse tutele e le stesse garanzie di altri presidi ospedalieri come per esempio accade al Di Miccoli di Barletta. Serve che venga potenziato e rafforzato il personale in servizio al Pronto soccorso di Andria considerato che quello già in carico non è sufficiente ad espletare le normali funzioni di lavoro. Ci eravamo già posti il problema della sicurezza e dell’incolumità dei dipendenti pubblici quando un simile evento aveva interessato l’Assessorato ai servizi sociali del Comune di Andria e successivamente l’Ufficio casa.

Evidentemente l’inidoneità dei luoghi e la carenza di sorveglianza negli stessi non consente ai dipendenti di svolgere al meglio le proprie funzioni. L’Assessorato ai Servizi sociali occupa ancora dei locali inidonei come più volte segnalato a chi di competenza perché allocato in un condominio che mette a rischio l’incolumità degli stessi coinquilini considerata la particolare tipologia dell’utenza.

Ci poniamo e vi poniamo due semplici domande:cosa dovrà ancora accadere perché chi è responsabile si attivi di conseguenza per garantire la sicurezza del personale? Quanto ancora si dovrà tollerare l’utilizzo di strutture inidonee anche per la sicurezza e l’ordine pubblico prima che si proceda all’individuazione magari di strutture di proprietà pubblica senza aggravio di spese e/o locazioni passive?».