Si chiamano file Zte, zone tachigrafiche elettroniche, e nei treni indicano la velocità e gli orari. Sotto le lente d’ingrandimento dei consulenti nominati dalla Procura di Trani, la maggior parte dei quali hanno già operato nella strage ferroviaria di Viareggio nel 2009, va il nuovo sistema informatico Dis, driving information system, che può svelare quale dei due convogli fosse in errore. Non solo, ma dovranno fornire anche i dati dei computer delle stazioni di Andria e Corato e della direzione centrale di Bari-Fesca che verranno confrontati con le dichiarazioni già depositate dei capistazione indagati e dei ferrovieri.

Il tempo stringe e i prossimi giorni saranno fondamentali per far luce sullo scontro fra i due treni della Ferrotramviaria lungo la tratta Andria-Corato costato la vita a 23 persone. Infatti, lunedì riprendono gli interrogatori, questa volta tocca ai vertici dell’azienda e ad altre persone informate sui fatti. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati il presidente della Puglia Michele Emiliano e l’assessore regionale ai lavori pubblici Gianni Giannini per spiegare quali siano state le ragioni del mancato raddoppio della linea ferroviaria Ruvo di Puglia – Barletta, nonostante i fondi fossero già stati stanziati, oltre a chiarire qualche dettaglio in merito alla sicurezza. Secondo quanto emerso, se ci fosse stato un sistema innovativo, come quello “marcia treno” utilizzato dalle Ferrovie dello Stato e non del tutto presente sulle tratte in concessione, il treno ET1021, partito alle 10,59 da Andria prima dello scambio col convoglio ET1016 proveniente da Corato, qualcuno avrebbe potuto fermarlo.