Una querelle, che non mancherà di creare ulteriori polemiche, è quella in corso tra alcuni genitori e gli istituti scolastici di scuola secondaria di 2° grado. Al centro del contendere il contributo volontario richiesto alle famiglie dall’istituzione scolastica, per fronteggiare alcune spese necessarie al corretto funzionamento della macchina organizzativa e didattica. Ma il contributo volontario non piace a molti genitori che scelgono di non versare la quota spettante. Ed allora ad alzare la voce è il Preside del Liceo Scientifico “R. Nuzzi” di Andria, Michelangelo Filannino, oltre ad alcuni docenti che rilanciano la necessità di questo contributo per completare l’offerta formativa dei ragazzi e provvedere alle piccole manutenzioni.

«Ci tengo a precisare – dice Filannino – che il contributo volontario delle famiglie, è di 45 euro all’anno per il biennio e 60 euro per il triennio, più o meno 5 euro al mese, cioè meno di una ricarica telefonica. Il contributo contiene l’assicurazione che è invece obbligatoria ed è detraibile al 19%. Se una famiglia dimostra di essere in condizioni disagiate, è esonerata dal pagamento. L’anno scorso circa un 15% delle famiglie si è rifiutata di pagare questo contributo e non si tratta di famiglie povere. Questo contributo serve a coprire spese per tante attività della scuola ed a compensare il diminuito apporto degli Enti locali. Ad esempio, non abbiamo il contributo della Provincia per la piccola manutenzione. Nel frattempo, però, le richieste e le aspettative delle famiglie sono aumentate. Proviamo ad immaginare se nessuno versa il contributo volontario: niente fotocopie, niente pullman per andare alle giornate di orientamento universitario, nessuna riparazione ai danni, niente manutenzione, niente palloni in palestra, niente manutenzione delle lavagne interattive, meno progetti e così via».

Ma la polemica è già in atto ed avviene sia per la necessità di spronare i genitori a versare il contributo ma anche perchè nei giorni scorsi è stata organizzata una manifestazione in cui i genitori hanno espresso la necessità di ricordare che il contributo è volontario e non obbligatorio: «Esiste in democrazia il principio della sussidiarietà – dice Filannino – che è essenziale per l’autonomia delle scuole: in poche parole, significa che la contribuzione, non solo economica, la partecipazione delle comunità deve aumentare, non diminuire. Devo rilevare con vero disappunto che ad Andria si è formata un’Associazione dei genitori, l’AGE, che fa apertamente propaganda affinchè le famiglie, invece che sentirsi più responsabili e partecipi, si sentano libere di non dare, di non contribuire. Come se non bastasse, il CISA, la Comunità delle istituzioni scolastiche andriesi, di cui fanno parte tutti i dirigenti scolastici ed anche il Nuzzi fino a poco tempo fa, organizza convegni e chiama a parlare del contributo scolastico proprio un rappresentante dell’AGE, che va ad incitare a non versare il contributo volontario. Ebbene, questo è un attacco in piena regola alla scuola pubblica e soprattutto noi, al Sud, noi che abbiamo bisogno di scolarizzazione e di sapere e di cultura in modo quasi drammatico, non possiamo accettare che associazioni con una facciata fintamente democratica diano un ulteriore colpo alla scuola pubblica. Invito perciò i rappresentanti dell’AGE e del CISA a riflettere ed a confrontarsi su questa problematica».