Ancora una lettera, che riportiamo integralmente, da parte del Comitato per il nuovo ospedale di Andria indirizzata alla ASL BT. La terza dello stesso tenore in cui però si chiede conto delle mancate risposte da parte della direzione generale dell’Azienda Sanitaria alle sollecitazioni del Comitato. Di seguito il testo completo:

«Quando si invia una lettera, con la quale si invita il destinatario ad una risposta, la mancata risposta, appunto, genera degli interrogativi nel mittente:
– non risponde, perché non vuole rispondere?
– ⁠non risponde, perché non sa cosa rispondere?
– ⁠non risponde, perché non ti ritiene degno di una risposta?
L’assenza di risposta, ancor più se le lettere son due, può però far sorgere, nel mittente, il legittimo dubbio che il destinatario non ci sia più. Ovvero sorge la domanda: “C’È O NON C’È”?
Al fine di chiarire a chi ci legge, va precisato che:
– MITTENTE e’ il Comitato per il Nuovo Ospedale della BAT;
– ⁠DESTINATARIO e’ la direttrice generale della ASLBAT;
– ⁠OGGETTO e’ la richiesta di notizie sull’iter amministrativo del nuovo Ospedale di Andria.
E’ noto infatti che, il 23 ed il 31 di maggio uu.ss., abbiamo inviato due lettere con le quali, nel mentre si chiedevano notizie sui nuovi ritardi che si andavano accumulando con i progettisti , si avanzavano delle osservazioni sul “Dimensionamento Clinico Gestionale”.
Si potrebbe anche obiettare , da parte del destinatario, che il mittente, ovvero il Comitato, rappresenti dei “QUISQUE DE POPULO” (uomini e donne  della strada – cittadini non addetti ai lavori…).
E qui sarebbe nel giusto, finalmente nel giusto.
Il Comitato rappresenta in effetti I QUISQUE DE POPULO, i cittadini comuni che hanno diritto di sapere, di capire, di non essere turlupinati.
E’ gente semplice che non ricerca contorte ed elaborate ricognizioni. Non cerca che li si serva raffinatezze dialetticoculinarie.
Il Popolo non vuole esotiche Paelle, o nostrani RisoPatateCozze.
Basta anche un riso in bianco, ma che sia genuino e riconoscibile come tale.
I Cittadini Andriesi hanno diritto di sapere!
Noi, che sia chiaro, L’OSSO, almeno quello, NON LO MOLLIAMO».