Una manifestazione organizzata dal movimento “Noi 9 ottobre” per esprime il profondo disagio della società civile che vive sulla propria pelle la discrepanza tra giustizia e legge, una legge che nelle aule dei tribunali tutela maggiormente gli imputati quando sono grandi imprese, sia pubbliche che private.

Una manifestazione, quella che si è tenuta sabato scorsa a Roma, alla quale ha preso parte l’ex militare andriese Riccardo Saccotelli reduce dalla strage di Nasiriyah e che chiede ancora verità e giustizia su quello che è veramente accaduto in quel terribile 12 novembre 2003. Presenti anche alcuni referenti dell’Astip “Associazione Strage Treni in Puglia 12 luglio 2016”.

«Chiunque sieda nelle aule dei tribunali dalla parte delle vittime spesso è costretto ad assistere ad una ricostruzione menzognera dei fatti che sfiora la beffa, che va contro ogni logica e buonsenso – scrive l’associazione promotrice della manifestazione. Abbiamo elaborato una serie di proposte che potrebbero rispondere alle esigenze della ricerca della verità e della giustizia. Tra queste: il potenziamento e la riorganizzazione dell’amministrazione della Giustizia evitando l’eccessiva lunghezza dei processi e l’esito della prescrizione; la trasparenza nelle procedure e l’obiettività nella scelta degli strumenti scientifici di indagine e di consulenza di tutte le parti in causa; l’aumento dei sistemi pubblici di controllo preventivo; il riequilibrio nella disparità di mezzi a disposizione delle vittime in confronto a quelli delle grandi imprese; l’allontanamento permanente da ogni tipo di incarico pubblico dei responsabili di comportamenti comunque irresponsabili».

Un corteo, quello partito da piazza dei Santi apostoli e arrivato nei pressi di Campo dei fiori, per chiedere un supporto alle vittime, anche anche per le vittime sul lavoro che, a differenza degli eventi collettivi, si trovano a gestire una strage strisciante di morte e invalidità in maniera spesso solitaria e debole anche economicamente.