L’ex assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Giovanni Giannini, è uno dei testi citati dalla pubblica accusa per la prossima udienza del processo per l’incidente ferroviario del 12 luglio 2016 che provocò 23 morti e 51 feriti sulla linea Andria-Corato di Ferrotramviaria. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale collegiale di Trani, al termine dell’udienza di ieri, dopo la pausa estiva di circa due mesi, nell’auditorium ‘Monsignor Pichierri’ della Parrocchia San Magno a Trani.

Giannini sarà sentito insieme a un funzionario della Ferrotramviaria all’udienza in programma il 14 ottobre. Non dovrebbe invece essere citato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il cui nome compare nell’elenco dei testi dell’accusa, in quanto i pm potrebbero rinunciarvi all’esito dell’audizione di Giannini.

L’avvocato Vincenzo Zaccaro, che rappresenta la Regione Puglia come responsabile civile, ha comunque fatto rilevare l’incompatibilità tra l’eventuale testimonianza di Emiliano e il suo ruolo di rappresentante legale dell’ente che compare nel processo come responsabile civile. Nel processo per la strage dei due treni, scontratisi sul binario unico tra Andria e Corato, sono imputate 17 persone fisiche e la società che gestisce la linea, la Ferrotramviaria spa. Si tratta di dipendenti, dirigenti e vertici dell’azienda, di un dirigente del Ministero dei Trasporti e di due direttori dell’Ustif (ente del Mit all’epoca dei fatti incaricato della sicurezza dei treni locali) di Puglia, Basilicata e Calabria: rispondono, a vario titolo, dei reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Ferrotramviaria è imputata in qualità di persona giuridica per la responsabilità amministrativa nei reati contestati ai suoi dipendenti. Parti civili nel processo (solo nei confronti delle persone fisiche) la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, alcune associazioni, parenti delle vittime e passeggeri sopravvissuti. Ferrotramviaria, Ministero dei Trasporti e Regione Puglia sono stati citati in qualità di responsabili civili.