L’ultima follia in ordine di tempo è il furto di una fototrappola nascosta nella periferia di Andria ad un’altezza di circa 16 metri. Ma sul tema rifiuti ed abbandono indiscriminato dei rifiuti sull’intero territorio comunale potremmo scrivere un tomo di migliaia di pagine. La denuncia del furto è arrivata pubblicamente dal Sindaco della Città Giovanna Bruno: «Quello che mi meraviglia – ha detto il primo cittadino – è che un nostro concittadino ha scelto di compiere un gesto simile piuttosto che accettare di fare la differenziata». Ecco è proprio questo che diventa ogni giorno, ogni momento, ogni settimana che passa difficile da comprendere. E’ una lotta impari anche perché è stato un cambio di cultura epocale con i tanti limiti e difetti che restano purtroppo ma che parte da un assunto: io getto i rifiuti in alcune buste differenti e qualcuno viene pagato per passare da casa mia a prelevarlo. Il furto della fototrappola, ce ne sono sparse diverse nella periferia della città ma anche nel centro storico, è arrivata dopo l’annuncio di 23 multe già comminate dalla Polizia Locale andriese proprio grazie a quelle fototrappole. In realtà si sta completando la visione delle immagini per scovare altri incivili e beccare sul fatto altri abbandoni da sanzionare.

Il problema, naturalmente, è che servirebbe un esercito di poliziotti cosiddetti ambientali e moltissime altre fototrappole. Basta spostarsi in alcune delle periferie della città per verificarlo: qui ci troviamo nei pressi del casello autostradale di Andria e questa è una strada rurale che porta alle campagne verso Barletta. C’è anche un paraurti integro assieme a tv, neon, scarti edili e così via. Qui, poi, ci siamo spostati in un’altra delle periferie di pregio del territorio. Siamo in contrada Mastrottaviano nei pressi questa volta della Basilica di Santa Maria dei Miracoli. Una via secondaria completamente invasa da rifiuti di ogni genere con ormai i rifiuti a farla da padrona ed a restringere proprio la carreggiata. Sull’asfalto anche moltissimi vetri particolarmente pericolosi. Ma le segnalazioni, purtroppo, non si fermano qui. Quello che ci preme sottolineare sono due aspetti: il primo è banalmente di tipo economico. Far ripulire queste zone pesa per due volte sulle casse comunali e quindi degli stessi cittadini. Il secondo è ambientale e non ci stancheremo mai di ribadirlo: un televisore, un materasso, un frigorifero, o semplicemente del materiale edile o la plastica sono oggetti altamente inquinanti che possono creare problemi alle colture ed agli animali selvatici. Spesso quello che viene prodotto accanto ai luoghi dove sono sversati i rifiuti tornano direttamente sulle tavole degli stessi cittadini. La domanda dunque resta sempre la stessa: ma perché gettare rifiuti per strada se passano sotto casa a raccoglierli?