Promosso da alcuni dirigenti esercenti ristoratori di Confesercenti e Confcommercio Andria, Bisceglie, Barletta, Trani; A.P.E. (Ass.ne Pubblici Esercizi Barletta) e Associazione Ristoratori Centro Storico di Andria, si è svolto lo scorso 11 gennaio, presso la sede Provinciale di Confesercenti BAT, un incontro fra pubblici esercenti del solo settore della “ristorazione con cucina”, finalizzato alla stesura di un documento di rivendicazione contenente una serie di richieste da rivolgere alle istituzioni della provincia (Prefettura, Provincia, Comuni, P.E.S. BAT), oltre alla individuazione finale di iniziative concrete attestanti il riconoscimento di un particolare Stato di Crisi e la proclamazione di agitazione permanente della categoria della Ristorazione con Cucina. Questa le richieste nel documento:

«Nonostante le misure restrittive intraprese in quasi un anno di emergenza Covid con i vari DPCM e Decreto Legge, non si conoscono dati scientifici oggettivi sul nesso esistente tra causa ed effetto maggiori contagi negli esercizi della ristorazione con cucina, né sembra, dai dati diffusi quotidianamente nella nostra provincia, che i livelli di pandemia abbiano subito diminuzioni di contagi con le varie misure intraprese.

La ristorazione con cucina è un settore particolare della macro area pubblici esercizi in quanto, rispettando (e nella Bat è stata rispettata ampiamente la normativa di settore sugli strumenti da mettere in atto secondo l’aggiornamento dei piani della sicurezza lavoro) il giusto rapporto superficie somministrazione/tavoli utili, il distanziamento tra tavoli ed avventori, l’utilizzo dei presidi di sicurezza igienico sanitaria, ecc, si potrebbe esercitare il proprio lavoro con la necessaria tranquillità e sicurezza richiesta dai piani anti-Covid. La specificità dell’esercizio di attività di ristorazione che può svolgersi in maniera ordinata, evitando assembramenti e controllando avventori, dipendenti e stessi esercenti.

La non comprensione della adozione di misure drastiche e generali su un’ampia categoria, anziché la proposizione di un controllo serrato sui pochissimi esercenti della ristorazione che, non rispettando le misure previste dalle normative vigenti, danneggiano una intera categoria fatta perlopiù da imprenditori che, con serietà ed una organizzazione del lavoro di non poco conto, apportano un servizio utile alla collettività ed in particolare alla filiera del Turismo che, nella provincia BAT, sta con successo, da pochi anni a questa parte, sviluppandosi con numeri consoni alle potenzialità turistiche ancora inespresse.

La esiguità dei Ristori previsti sia a livello Governativo che della Regione, aggravata dai fortissimi ritardi con cui, rispetto alle comunicazioni stampa, vengono elargiti, tenendo presente che non coprono neanche i costi fissi delle utenze. La necessità che il credito d’imposta sulle locazioni e fitti venga rivisto sulla base dell’obbligo, e non una mera facoltà, da rivolgere ai proprietari degli immobili in quanto è la liquidità di cassa che sta venendo a mancare; in alternativa dare concretezza al canale bancario che, pur possibile, è complicato attivare per una serie di formalità procedurali e sostanziali. La preoccupazione circa il mero spostamento, e non l’annullamento, anche almeno parziale degli adempimenti previdenziali, fiscali – tributari, amministrativi, di carattere nazionale e comunale, che presuppongono comunque il pagamento alla scadenza al termine del periodo di emergenza cui non si sarà in grado di adempiere (essendo venuta a mancare la liquidità), né si può pensare di ricorrere nuovamente al Credito Bancario (tra l’altro sempre più complesso alla luce della nuova definizione di default prevista dal regolamento UE a partire dal 1° Gennaio di quest’anno) che appesantisce ancor di più le situazioni debitorie già in essere a fronte di mancati incassi certi e con costi, anche minimi, di utenze, personale, tributi locali, fitti, ecc.

La necessità di coinvolgere almeno il settore della ricettività (Alberghi, B&B e simili) nei prossimi incontri perché strettamente correlati al lavoro della somministrazione legata alla Filiera del Turismo e conseguentemente evidenziato la necessità di poter svolgere la propria attività, sia pur con condizioni e limiti da concertare e concordare sulle seguenti basi:

Intraprendere un contatto costante e continuo con le Istituzioni del Territorio, a partire dalla Prefettura, Provincia, ASL, Comuni e Partenariato economico Sociale (P.E.S.), presso il Future Center, per cercare di trovare soluzioni e formule condivise per non interrompere definitivamente la catena economica del settore in questione che rischia di vanificare anni ed anni di sforzi per lo sviluppo della Filiera del Turismo, uno dei pochi settori produttivi che, riconvertendo una economia manifatturiera in crisi, stava dando buoni risultati in termini di occupazione e prospettive di sviluppo ulteriore.

Attivare un Tavolo Tecnico di monitoraggio e studio, in particolare con rappresentanza ASL, Prefettura e Provincia, oltre a rappresentanti della categoria interessata, attraverso il quale disciplinare sin nei minimi particolari lo svolgimento delle attività di ristorazione verificandole sul campo (agendo sui tempi di lavoro, sulla ridefinizione di rapporti superficie/tavoli, sulle misure di sicurezza ulteriore in cucina, ecc.

Tavolo che dovrebbe avere la possibilità di contare anche su un controllo pedissequo da parte di un nucleo di Forze dell’Ordine, appositamente individuato con l’aiuto del Prefetto, onde evitare che il comportamento scorretto di pochi esercenti si riverberi sull’intera categoria. Abbattere totalmente, in subordine con una grossa percentuale di riduzione, la tassazione locale di Tosap (già in parte consentita da interventi del Governo e di alcuni Comuni BAT), ma soprattutto della TARI che deve potere riguardare non soltanto la parte variabile, soprattutto nella misura in cui le attività non svolgono il proprio lavoro da mesi.

Rivolgere, attraverso la Provincia ed i Comuni, un pressante invito alla Regione affinchè si individuino ed approvino con urgenza ulteriori forme di finanziamento del “Capitale Circolante” (la liquidità è un problema primario). Rivolgere altra richiesta in Regione per rivedere il Ristoro programmato dalla regione del 5% dei mancati ricavi comparati del periodo natalizio rapportati al 2019.

Intervenire sul Governo affinchè si trovino formule più semplici e dirette per poter usufruire più concretamente del credito d’imposta sulle Locazioni e fitti. Alla luce di quanto espresso in premessa e nelle successive tematiche evidenziate si chiede urgente incontro agli enti in Indirizzo, Prefettura e Provincia in particolare, anche al fine di evitare inasprimenti dello Stato di Agitazione della categoria ed evitare il collasso di tali tipologie di attività, così come evidenziato dagli Organi di Stampa sta avvenendo in più parti d’ Italia e nella nostra Regione. Si evidenzia infine che, responsabilmente, i presenti hanno accantonato, solo per ora ed in attesa delle risposte alle succitate richieste, formule di protesta quali l’Organizzazione di forme di “Disobbedienza Fiscale” (molto probabili anche senza una Organizzazione vista la situazione di crisi di liquidità) e di “Inosservanza dell’Obbligo di Chiusura delle attività”, comunque avanzate da molti dei partecipanti all’incontro ed evincibili da molti profili social (i cui contenuti pur non ci appartengono nel nostro approccio ai problemi che fin qui ha caratterizzato il rapporto di noi Organismi Intermedi con codeste Istituzioni, ma che ci preoccupano non poco circa possibili derive di Ordine Pubblico)».