Una piovra gigantesca che spunta con i suoi tentacoli tra i palazzi della città vecchia, arte di strada, progetti multimediali ed un laboratorio teatrale sul rapporto tra territorio urbano ed extraurbano.

È cominciata nel segno della creatività la 24esima edizione del Festival Internazionale Castel del Mondi di Andria, che ha preso il via ieri, domenica 30 agosto. Una edizione in forma ridotta, rispetto agli anni scorso (per via dell’emergenza sanitaria) ma fortemente emotiva, dedicata allo smarrimento dello spettatore nell’epoca del Covid.

Ad alzare ufficialmente il sipario della kermesse è stata l’arte gonfiabile di Luke Egan e Pete Hamilton, meglio noti come il duo di street art Filthy Luker e Pedro Estrellas. Sono loro ad aver portato per la prima volta ad Andria “La Piovra”, che con i suoi giganteschi tentacoli colorati abbraccia gli edifici del centro storico.

Sarà possibile vederla per tutta la durata della manifestazione, quindi sino a domenica 6 settembre, passeggiando tra Piazza Catuma e la vicina Piazza Duomo.

E l’arte di strada è di scena in questo festival anche con la nuova opera dello street artist andriese Daniele Geniale, che dopo il grande lavoro di “Ritornerai”, realizzato su un edificio di edilizia residenziale pubblica, si dedicherà ad un nuovo murales, durante tutta la kermesse, nel quartiere di San Valentino.

Ogni giorno sarà possibile scopre un po’ di più della sua nuova creazione “Il de voto”, che unisce arte e riqualificazione sociale di una delle zona periferica della città. Tra i progetti multimediali da vivere quotidianamente per tutta la durata della kermesse, c’è anche quello di “Favole al telefono di Gianni Rodari”, un’audiolettura illustrata delle favole del grande scrittore italiano, specializzato in letture per l’infanzia, che celebra i 100 anni dalla sua nascita.

A chiudere la prima giornata del Castel dei Mondi è stato un artista che al Festival è certamente di casa: l’attore andriese Michele Sinisi, regista di “Laudato Sì”, portato in scena ieri sera a Palazzo Ducale. Spettacolo ispirato all’opera di San Francesco d’Assisi che è il punto di arrivo di un laboratorio teatrale, durato una settimana, sul rapporto col territorio urbano ed extraurbano. Un viaggio alla scoperta anche delle zone rurali che sorgono intorno alla città federiciana, attraverso siti paesaggistici diversi: ognuno di questi preso come spunto per recitare i versi dell’opera, presentata al pubblico in maniera assolutamente nuova e coinvolgente.