Decidere di decidere, scegliere anziché subire, rilanciare e non passare la mano: sulla vicenda Multiservice, all’esito di un incontro con i dipendenti, la candidata sindaco del Centrosinistra, Giovanna Bruno, racconta nel dettaglio i contenuti di un confronto proficuo in cui, sulla preoccupazione per il futuro dell’azienda, ha prevalso la voglia di speranza e di rilancio.

«Ho incontrato persone stanche, – dice Giovanna Bruno – lavoratori delusi ed arrabbiati. L’idea iniziale era quella di stare ad ascoltare le loro sollecitazioni, ma le cose sono andate ben diversamente. Non volevano parlare, ma essere loro stessi ad ascoltare il mio programma, la mia strategia per l’azienda. Ed a quel punto, in maniera secca, è emersa la mia proposta programmatica. Una Multiservice al passo coi tempi, ristrutturata dal profondo, lanciata sul mercato del lavoro per creare e crearsi nuove opportunità. Una società con una nuova mission, con servizi ampliati, con estensione extra comunale dei servizi (guardare, ad esempio al territorio provinciale per le opere di manutenzione), con conti in ordine. Insomma, la Multiservice che funziona, a fianco di un’Amministrazione che non impone sacrifici e tagli per mettere pezze agli errori di gestione (ben 9 anni di centro-destra), ma che rilancia la municipalizzata con investimenti importanti sulla sua immagine e sulla portata reale della sua attività».

Fin qui l’impianto generale del discorso, le premesse fondamentali per capire che direzione imboccare. Poi il dibattito, domande a raffica, con richiesta di precise risposte. Un po’ di diffidenza, qualche attacco per la trascuratezza e superficialità degli anni passati. E le precisazioni di obbligo. «Ad un certo punto – chiarisce la candidata alla carica di primo cittadino – sembrava che io e la mia appartenenza politica fossimo i responsabili della crisi in cui oggi versa la Multiservice. Poi, dopo un dibattito serrato e franco, il quadro è cambiato gradualmente. I lavoratori stessi hanno ammesso di aver assistito al lento e doloroso declino della Società e dell’intera città. Hanno cominciato a chiamare con il loro nome le responsabilità specifiche (gravi) di questi 9 anni. La discussione si è spostata sul piano della comprensione e della necessità di stringere  un patto di fiducia serio. È nei fatti che la Multiservice sia stata gestita “allegramente” negli ultimi tempi, dimenticando che ci sono famiglie in crisi. La salvaguardia dei posti di lavoro è un nostro preciso obiettivo, perché è il lavoro a dare dignità alle persone e noi mettiamo al centro le persone, decidendo insieme ai lavoratori il da farsi utilizzando tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione. A quel punto, di fronte ai dubbi ed alle inquietudini, ho invocato il patto di fiducia: che i lavoratori si sentano autorizzati a mandarmi via,  se la condotta messa in atto tradisse le aspettative legittime. Un patto di fiducia, un’alleanza forte. Che possa consentirmi di esser messa alla prova dei fatti, con il buon governo della Città».

Poi conclude il suo intervento sulla scadenza elettorale del voto di settembre: «Quella data deve segnare lo spartiacque tra chi ha dimostrato di NON saper governare e oggi si ripresenta come se nulla fosse, direttamente o sotto mentite spoglie, e chi viene da un passato e da un percorso politico che nel DNA ha avuto la capacità di dimostrare che una comunità funziona, quando i problemi si affrontano e si risolvono, senza mettere polvere sotto il tappeto. Quando si ha capacità di programmare e di governare i diversi processi posti in essere. Quando si ha autorevolezza per fare scelte forti, ma condivise. E l’incontro con i lavoratori della Multiservice è stato un momento molto importante. Iniziato  con diffidenza e disincanto ma concluso con gli occhi pieni di speranza e la voglia di mettersi in cammino e di provarci. Insieme. Si può fare. ADESSO».