Si preannuncia un’estate difficile per l’approvvigionamento idrico in Puglia. La stagione invernale finora poco piovosa ha lasciato vuoti per metà gli invasi dell’Autorità di Bacino della Basilicata da cui proviene una parte dell’acqua potabile, insieme alle sorgenti campane, fornita dell’Acquedotto Pugliese.

Secondo le rilevazioni dell’11 febbraio scorso le riserve della più grande diga della Basilicata, Monte Cotugno, sono diminuite complessivamente di oltre 110 milioni di metri cubi, circa il 50 per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Decremento sostanziale anche per la diga Pertusillo (da 89.778.000 dello scorso anno ai 69.810.000 del 2020), quasi 30 milioni di litri in meno. Stessa situazione anche per la diga San Giuliano con oltre 16 milioni di litri in meno.

Il clima anomalo, con un inverno poco piovoso e con temperature oltre le medie stagionali preoccupa i cittadini pugliesi. I recenti dati diffusi dall’Osservatorio ANBI sullo Stato delle Risorse Idriche del Paese descrivono una prospettiva allarmante per Puglia e Basilicata. Come riportato da Agipress i bacini idrici della Puglia trattengono attualmente circa 104 milioni di metri cubi in meno rispetto all’anno scorso. Analogamente gli invasi della Basilicata segnalano un calo di oltre 87 milioni di metri cubi.

«L’attuale contingenza è la conseguenza di un trend idrico deficitario, in atto da molti mesi. Ciò è particolarmente significativo, perché oltre il 50% del territorio di Puglia e Basilicata, al pari della Sicilia, è a rischio di desertificazione – commenta in una nota Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue».