Mons. Luigi Mansi, Vescovo di Andria alla luce di quanto è avvenuto ieri sera, circa l’episodio che ha sporcato con la riproduzione della svastica il torrione medievale del campanile della Cattedrale di Andria, segno e simbolo da secoli di cristianità e sentinella a difesa di valori civili umani e spirituali di tutti gli andriesi, interviene, unitamente con i sacerdoti della Città di Andria con questa dichiarazione:

«Le persone che hanno sfregiato il campanile della nostra bella Cattedrale, soprattutto se son giovani, non possono nemmeno immaginare quanto dolore uomini che vestivano quel simbolo hanno provocato all’umanità, quanta cattiveria hanno sprigionato, quanto male, quanti lutti hanno provocato. Il gesto è comunque segno di un degrado a cui il nostro centro storico è soggetto ormai da tempo, senza che si riesca in alcun modo a mettere argini.

Il solo pensiero che nella nostra Città ci siano persone che inneggiano a quella ideologia di vita ci riempie di dolore e di preoccupazione. Tutti dovremmo aprire di più gli occhi su quanto sta accadendo in mezzo a noi e correre ai ripari, unendo le forze nel costruire e portare avanti con convinzione itinerari educativi e formativi che aiutino i giovani a pensare al futuro in maniera costruttiva e bella, prima che sia troppo tardi. La storia insegna.

Intanto ci auguriamo che coloro che hanno compiuto questo insano gesto siano presto identificati e ricevano una punizione esemplare».