Scatta l’allarme inquinamento dell’aria nella città di Andria. A preoccupare principalmente le associazioni e i cittadini sono i dati rilevati nell’ultima settimana dalla centralina Arpa di via Vaccina. Su 7 giorni per ben 6 volte è stato superato il valore limite del PM 2,5 cioè delle polveri sottili e precisamente nei giorni 10, 11, 12, 14, 15, 16 gennaio con il 40% in più rispetto al valore limite previsto da Decreto Legislativo. Registrati valori elevati, ma non superanti i limiti, per quel che riguarda i livelli di concentrazione di biossido di azoto e PM10.

Un considerevole contributo all’inquinamento dell’aria è dovuto al traffico autoveicolare e a lanciare l’appello sui social network è l’associazione di tutela dell’ambiente “3Place” che esorta i cittadini andriesi a cambiare stili di vita sostituendoli con quelli più sostenibili come l’utilizzo della bicicletta, del trasporto pubblico o semplicemente delle proprie gambe, la condivisione dell’auto con colleghi di lavoro o studio, spegnere il motore quando si è fermi nel traffico o al passaggio a livello, oltre alla manutenzione costante delle caldaie presenti nelle abitazioni e controllo fumi.

Una problematica quella dell’inquinamento dell’aria che fa coppia con i cattivi odori provenienti dalle zone periferiche e di campagna della città. Un odore acre, di qualcosa che brucia, che ormai da diverse sere invade Andria e al quale al momento non è stata trovata alcuna soluzione. Una situazione sotto gli occhi di tutti, denunciata ogni giorno dai cittadini sui social e in attesa di soluzione. Nel frattempo i “furbetti” continuano a farla franca, continuano a bruciare, a discapito dei polmoni dei cittadini andriesi.