Diossine e furani in concentrazioni elevatissime, quantitativi notevoli di policlorobifenili (ovvero contaminati ambientali di origine industriale), sopra la media anche i valori di benzoapirene. La mancanza di chiari riferimenti normativi non aiuta a comprendere l’entità dell’inquinamento prodotto dall’incendio che lo scorso 29 dicembre ha distrutto la Dalena Ecologia di Barletta – azienda specializzata nel trattamento dei rifiuti per la produzione di combustibile solido secondario – ma i valori registrati dalle operazioni di campionamento dell’aria eseguite dall’Arpa il giorno del rogo sono comunque di gran lunga superiori alle soglie di riferimento rinvenibili in linee guida e documenti di indirizzo.

“Ma non è l’inquinamento dell’aria a preoccuparci – ha spiegato il sindaco Cannito al termine di una riunione con i tecnici di Arpa e Asl – atteso che i valori registrati dai campionamenti erano riferibili ad un incendio in via di sviluppo”. “Il timore maggiore – sottolinea il primo cittadino – riguarda l’inquinamento da diossina dei terreni agricoli circostanti”. Per questo motivo la prossima settimana l’Arpa darà avvio alle analisi su una porzione perimetrata di campagne sulla quale il vento potrebbe aver posato la diossina prodotta dall’incendio. I risultati si conosceranno tra circa 20 giorni.

In caso di inquinamento dei terreni, le analisi di Arpa ed Asl proseguiranno sino a quando non sarà chiara l’estensione della contaminazione da diossina provocata dall’incendio.

Il servizio.