Diminuisce il numero di botti sparati durante la nottata di Capodanno, ma aumentano i feriti rispetto al passato. Maglia nera in Puglia va alla sesta provincia pugliese. Il più grave a Canosa di Puglia dove i botti sono costati la lesione ad un occhio a un giovane canosino, rimasto ferito dall’esplosione di un petardo. Il ragazzo è stato soccorso da un’ambulanza del 118 e portato in ospedale in codice giallo, con media gravità. La dinamica dell’incidente è in corso di accertamento. I medici restano cauti ma sembra che nonostante la funzionalità di un occhio sia compromessa, il giovane non perderà la vista. Per lui anche ferite lacero contuse al sopracciglio.

Un giovane di Trani, sempre a causa di un petardo esploso in mano, ha subito l’amputazione parziale di un dito. Il malcapitato, subito soccorso, è stato dapprima portato al “Bonomo” di Andria e poi trasferito d’urgenza al Policlicnico di Bari. Ad Andria, stessa sorte è capitata ad un 40enne al quale, sempre per l’esplosione di un botto, gli sono state amputate tre dita. Due uomini sono stati ricoverati a Barletta: uno per ferite al volto e traumi facciali e l’altro con lesioni alla mano. Dalla BAT alla provincia di Bari dove con la classica dinamica dello scoppio del petardo tra le mani, anche per un 48enne barese è stata necessaria la parziale amputazione della mano sinistra. A Taranto, poi, ad avere la peggio durante i festeggiamenti un bambino di 9 anni tarantino che ha riportato ustioni di primo grado al volto e di secondo grado alla mano e all’avambraccio destro per l’esplosione di un petardo.

Il bollettino di guerra, in realtà, non riguarda solo i feriti ma anche i danni provocati dalle forti esplosioni. I danni più gravi ad una finestra della Cattedrale di Altamura andata in frantumi oltre ad un’altra danneggiata dall’esplosione di petardi, posizionati nella cancellata della Porta Angioina in piazza Duomo. I botti, secondo una prima ricostruzione, sono stati posizionati sulle scale della Porta Angioina e in quello spazio semichiuso l’effetto deflagrante è stato più forte, tanto da provocare i danni. Probabilmente è stata opera di un gruppetto di persone. Vetri rotti anche a Monopoli in una casa in vico Fiscaiolo, nel centro storico del paese, nei pressi di Porta Vecchia. Ordinanze comunali disattese un po’ dovunque, insomma, e le immagini di festa attorno alla mezzanotte dei fuochi d’artificio colorati benchè vietati attorno ai campanili della città di Andria lasciano ben presto il passo a quelle mortificanti dei veri e propri ordigni esplosi nel pomeriggio del 31 dicembre in piazza Duomo nella città federiciana mentre era in corso la funzione religiosa in Cattedrale. Gesti depecrabili per cui non ci sono sostanzialmente parole se non di grave condanna.