All’8° Circolo Didattico “A. Rosmini” di Andria è partito, in via sperimentale, un progetto di continuità dal titolo “UN PONTE PER DIVENTARE GRANDI” che vede come protagonisti gli alunni cinquenni della scuola dell’infanzia, accompagnati dagli alunni più grandi della scuola primaria.

Il passaggio tra i diversi ordini di scuola rappresenta per il bambino cinquenne un momento delicato e importantissimo attorno al quale si concentrano aspettative, fantasie, timori e interrogativi. Pertanto, le docenti della scuola primaria e della scuola dell’infanzia, in stretta collaborazione, hanno ideato un progetto nel quale è fondamentale la condivisione di obiettivi, contenuti e metodologie coerenti e funzionali al passaggio fra i due segmenti scolastici. In una sola parola di un curricolo verticale che con questo progetto diventa sempre più compatto e unitario, in conformità a quanto richiede la legislazione scolastica. Nel preparare un passaggio di tipo processuale che pone al centro i bambini ed è strettamente controllato dalle docenti sotto il profilo scientifico, pedagogico e didattico, si garantisce il diritto di ogni alunno ad un iter scolastico unitario, che riconosca la specificità e la pari dignità di tutti i bambini.

La particolare importanza rivestita dalla creazione di laboratori didattici basati su attività ludiche e creative, in un clima fortemente positivo ed oltremodo inclusivo, con il coinvolgimento anche dei genitori dei bambini, permette concretamente di costruire un ponte reale tra i diversi ordini di scuola per agevolare gli alunni in questo passaggio. Un tale contesto contribuisce a costruire e sostenere la motivazione che è il primo motore dell’apprendimento e fa superare nel bambino incertezze, ritardi e paure. Questa particolare valenza ha spinto i docenti ad impegnarsi al massimo per proporre diverse attività laboratoriali pensate con lo spirito di veri e propri atelier della continuità dove i piccoli alunni possono testare le proprie capacità e prepararsi ad affrontare il mondo della scuola primaria.

Le esperienze di laboratorio strutturate abbracciano più canali di espressione: linguistico, logico-matematico, artistico e tecnologico, dove ciascuno trova spazio per potersi esprimere e sentirsi riconosciuto. Si è favorita la dimensione di gruppo che diventa occasione di nuovi apprendimenti in situazione di collaborazione e di aiuto reciproco, dove ogni bambino/a è risorsa per gli altri ed impara ad incontrare, riconoscere e identificarsi.

Gli alunni hanno potuto conoscere spazi e docenti, anticipando alcune esperienze della scuola successiva in un clima sereno e divertente, di reciproca condivisione e di comune appartenenza. La gradualità delle attività svolte ha voluto incoraggiare il superamento delle prevedibili ansie e aspettative dei bambini, delle loro famiglie e degli stessi docenti, i quali hanno la preziosa occasione di mettere in atto una vera ricerca–azione da poter verificare sul campo sui i futuri alunni, con ricadute migliorative sia sulla didattica della scuola dell’infanzia che sulle attività da svolgere “in situazione” durante il successivo anno scolastico nella scuola primaria, facilitando il significativo momento dell’Accoglienza.

La collaborazione tra i docenti è avvenuta all’interno di una metodologia condivisa basata su un approccio al sapere di tipo costruttivista, con uno stile di insegnamento all’insegna della mediazione cognitiva fondata sulle esperienze, ma guidata attentamente dai docenti stessi quali mediatori e facilitatori di osservazioni, argomentazioni, discussioni, sperimentazioni e produzioni di bellissime opere fatte dai bambini che verranno esposte il giorno dell’Open Day che si terrà il 14 gennaio prossimo.

Questa esperienza mira a divenire una risorsa primaria per evitare fratture e contraddizioni nel processo di crescita degli alunni, al fine di arricchire l’offerta formativa in un percorso coerente e unitario dai 3 ai 10 anni.

I percorsi didattici hanno permesso anche di migliorare l’interazione sociale e l’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Questo impegno, che coinvolge l’intera scuola tramite la fattiva e costruttiva cooperazione tra tutti i docenti dei plessi coinvolti, è rappresentativo dell’idea e del modello di scuola condiviso e praticato dalla nostra comunità scolastica la quale intende sottolineare l’importanza di un’equa distribuzione delle opportunità a tutti gli alunni. I Nuovi iscritti non dovranno porsi il problema di quale maestra toccherà loro perché troveranno un’intera comunità che opera in team, con metodologie e finalità comuni e che prende in carico tutti i bambini che arrivano allo stesso modo, garantendo a tutti loro gli stessi identici livelli di opportunità formative e di attenzione umana. Proprio come hanno avuto modo di vedere nei laboratori di questo progetto.