«Emiliano non si permetta mai più di dire all’opposizione in aula cosa deve fare, così come non si può permettere di arrivare puntualmente impreparato alle sedute del Consiglio con una maggioranza che implode ogni volta, bloccando i lavori dell’assise a danno dei cittadini che attendono risposte. Il Piano Casa fu introdotto dal governo Berlusconi nel 2009 e noi ne rivendichiamo il merito. La proposta di proroga regionale, invece, porta la firma di due colleghi della maggioranza: Amati e Pentassuglia. Un testo depositato ad agosto scorso, ovvero mesi fa, ed il centrosinistra ha avuto parecchio tempo per confrontarsi e per cercare di costruire una visione urbanistica unitaria». Una nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo.

«Oggi, prendiamo atto che questi mesi siano scivolati inutilmente senza alcun dialogo costruttivo da parte della maggioranza, tanto da scatenare le solite divisioni che frenano la produttività del Consiglio regionale. Prendiamo atto anche della visione di Emiliano, che guarda al modello urbanistico del 1800, quello dove ci sono zone industriali che si “accendono” solo durante l’orario di attività degli opifici e che poi diventano deserti per il resto del tempo. Un modello che è stato applicato e utilizzato per realizzare dei quartieri “ghetto” nelle nostre città (come il San Paolo a Bari e il San Valentino ad Andria, ma la lista è lunga). Questa è la visione di Emiliano ed è, chiaramente, diametralmente opposta alla nostra. Anche oggi, tuttavia, per non perdere l’abitudine, il Consiglio si è sciolto per mancanza del numero legale… come ormai è prassi assoluta, in una delle legislature più sciatte e improduttive della storia della Regione».