«Il tormentone di Giorgino&friends, sul buco di bilancio, causato da dieci anni di sciagurata amministrazione delle risorse comunali ritorna di nuovo in auge. Questa volta l’ex assessore al bilancio Lullo, nell’ennesimo tentativo di arrampicarsi sugli specchi, analizzando i dati del rendiconto 2018 da poco approvato dalla Gestione Commissariale, lapidario ricorda al mondo intero che: “oltre 43 milioni di buco causati da una cattiva gestione contabili degli ultimi 20 anni”. Dimenticando che in quei ultimi 20 anni, 10 anni sono stati amministrati dal suo ex Sindaco Giorgino, nonché da lui stesso in qualità di consigliere comunale prima, e di assessore dopo. Forse l’eccessivo caldo ha prodotto qualche effetto negativo sulla memoria!». Interviene così, in una nota, Antonio Griner esponente del Partito Democratico, nonché ex assessore alle finanze del Comune di Andria durante l’Amministrazione Zaccaro, rispondendo alle dichiarazioni di Lullo in merito al rendiconto 2018.

«Per quanto riguarda i 10 anni precedenti invece, vorrei ricordare a Lullo, con i dati del Ministero degli Interni alla mano, che nel 2009 (anno precedente all’insediamento dell’amministrazione Giorgino) i residui passivi di parte corrente erano pari ad euro 20.867.881. Al contrario quelli evidenziati nel rendiconto 2018 appena approvato, sono pari ad euro 53.381.337. A questi si aggiungano oltre 9 milioni di euro di debito nei confronti del tesoriere a seguito dell’anticipazione di cassa non rimborsata. Detto questo, caro ex assessore Lullo, se fa un po’ di differenze, si ritroverà con i suoi 43 milioni di buco – quelli che lei richiama nella sua nota – attribuibili interamente ai dieci anni di spericolata amministrazione Giorgino.

Detto questo, non potendo più dare la colpa “alla passata amministrazione”, sono sicuro che i nostri ex amministratori ricorreranno a un altro tormentone degli ultimi anni. Quello caro all’ex Sindaco Giorgino che imputa la debitoria del nostro comune alle nuove regole contabili sull’armonizzazione previste dal D.Lgs. n.118/2011.

Quelle nuove regole invece vanno ringraziate perché hanno di fatto “impedito” il perpetrarsi  degli scempi contabili dell’amministrazione Giorgino. Un esempio su tutti, la questione dell’”entrata Italgas”, sanzionata anche dalla Corte dei Conti, che ha aggravato la situazione finanziaria del Comune di Andria appostando per anni entrate per milioni di euro di fatto rivelatesi prive di consistenza.

Che altro dire. Lo hanno detto gli Ispettori del Ministero dell’Economie e delle Finanze nella loro relazione, lo ha detto oramai alla nausea la Corte dei Conti nelle sue pronunce, è stato constatato anche dalla gestione commissariale attuale: il nostro comune ha un mare di debiti, e questi sono da imputarsi unicamente alla incompetente e presuntuosa gestione delle casse comunali  perpetrata durante i nefasti dieci anni di amministrazione Giorgino. Tutto il resto è noia. No, non ho detto gioia».