nosprechi10 - CopiaIl presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano,  l’assessore al Welfare Salvatore Ruggeri, con il consigliere Ruggiero Mennea hanno presentato oggi il programma per il contrasto agli sprechi alimentari, che la Puglia, prima Regione in Italia, sta attuando in applicazione della propria legge regionale n. 13/2017 con il coinvolgimento di tutti gli enti locali e delle principali reti del terzo settore da anni impegnate nel recupero degli sprechi e nelle azioni di prossimità sociale per il contrasto alle povertà.

Alla conferenza stampa hanno partecipato Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo, testimonial dello spot che animerà in tv e sui social la campagna di comunicazione a partire dal 1 luglio e che è stato proiettato oggi in anteprima in due versioni.

La campagna di comunicazione prevede che a livello regionale vengano sviluppati tutti i principali prodotti e supporti per le azioni di sensibilizzazione, informazione e divulgazione che a livello territoriale gli enti locali sono chiamati a realizzare nell’ambito dei progetti già finanziati da Regione con un apposito fondo.

Presenti oggi in conferenza stampa anche il sindaco di Capurso Francesco Crudele, in rappresentanza del direttivo ANCI, il consigliere regionale Ruggiero Mennea, relatore della legge regionale n. 13/2017, e i rappresentanti dei Comuni titolari dei progetti finanziati dalla Regione Puglia per le azioni territoriali di contrasto agli sprechi alimentari e per favorire il recupero delle eccedenze nel circuito dei servizi di prossimità per il contrasto alle povertà.

Accanto a loro anche i referenti di numerose organizzazioni regionali e locali che stanno svolgendo un ruolo essenziale, dopo avere sottoscritto il protocollo di intesa con Regione Puglia e ANCI per l’attuazione del programma per il contrasto agli sprechi alimentari, tra cui la Caritas, il Banco alimentare e il Banco delle opere di carità, la Croce rossa italiana, l’Emporio solidale del consorzio Emmanuel di Lecce, l’APS Farina 080 titolare del progetto “Avanzi popolo 2.0” di Bari, l’APS “Equo evento” di Lecce, l’APS “Cibiamoci”, e tante altre, che stanno anche animando i partenariati dei progetti locali.

Infatti allo stato attuale sono stati già finanziati con un importo di 50mila euro per progetto, e con una spesa complessiva fin qui determinata in 700mila euro, gli ambiti territoriali di Triggiano (capofila Capurso), Cerignola, Galatina, Gagliano del Capo, Martano, Modugno, Troia, Nardò, Molfetta, Francavilla Fontana, Bitonto, Maglie, Manduria e Altamura.

Sono, inoltre, stati stanziati e assegnati 500mila euro per le città capoluogo, e tra questi va menzionato il progetto già presentato dalle città capoluogo della BAT (capofila Trani), mentre sono in corso di predisposizione i progetti delle altre città capoluogo, per poi procedere con l’approvazione in Regione.

Vi sono già diversi ambiti territoriali che hanno elaborato le proprie proposte progettuali e sono in attesa di un rifinanziamento del programma, visto l’enorme successo che ha riscontrato.

Tutti i progetti costituiscono leva di attivazione di importanti reti territoriali con le principali organizzazioni del terzo settore tradizionalmente impegnate nel contrasto degli sprechi alimentari, nel recupero delle eccedenze e nelle azioni di prossimità per il contrasto alle povertà.

La caratteristica principale della campagna di comunicazione – che ha come claim “Il cibo è vita, non sprecarlo!” – è quella di promuovere la unicità dei messaggi di informazione e di sensibilizzazione, insieme alla proposta di una unica identità visiva che tutti i Comuni e le organizzazioni impegnate nella realizzazione degli interventi territoriali dovranno utilizzare, in modo da amplificare la ricaduta in termini di riconoscibilità del messaggio: oltre agli spot televisivi, che andranno nei mesi di luglio, settembre e ottobre nella programmazione delle emittenti regionali, e in via continuativa sui social, è previsto un sito web da cui scaricare tutti i materiali di informazione e condividere i materiali prodotti dai singoli progetti, e su cui visionare i principali risultati, e poi un piano di affissioni stradali e la produzione di diversi materiali e gadget, riproducibili a livello locale con la personalizzazione di ciascuna Amministrazione, da distribuire nelle scuole, nei supermercati, nei locali di ristorazione.

La struttura amministrativa responsabile del Piano regionale per il contrasto degli sprechi alimentari è la Sezione inclusione sociale attiva e Innovazione reti sociali dell’assessorato al Welfare della Regione Puglia, con la dirigente Anna Maria Candela, e la responsabile del programma di interventi territoriali, Teresa Chimienti. Tutti gli aggiornamenti e i materiali potranno essere visualizzati sul sito web www.noinonsprechiamo.it

Il presidente Michele Emilianoha dichiarato che “Vogliamo sensibilizzare i pugliesi sull’opportunità di utilizzare bene il cibo che si ha in casa, controllando le date di scadenza, ma senza pensare che quelle date corrispondano, se superate, ad un pericolo: bisogna verificare che gli alimenti siano ben conservati, ma soprattutto dare sostegno a tutte quelle associazioni e organizzazioni  che insieme ai Comuni vanno a prendere il cibo non utilizzato dalle mense scolastiche, dagli ospedali, da tutti i luoghi e le aziende e le restituiscono per l’utilizzo da parte di quelle famiglie che in questo momento ne hanno interesse. È un modo anche per rafforzare una cultura del rispetto nei confronti del cibo, del modo in cui viene prodotto. Consumare in modo consapevole e senza sprechi significa inquinare meno, significa soprattutto condividere e creare spirito di comunità in un momento in cui pare che gli egoismi siano l’unica ricetta per uscire dalla povertà. Non è così: dalla povertà non si esce da soli, si esce insieme e mi auguro che questa legge che porta il nome di Totò Negro ci consenta anche di lanciare un messaggio politico dal punto di vista alto: spezzare il pane tra le persone significa condividere e vivere più felicemente e con maggiore consapevolezza. Questa è una legge davvero di cui la Puglia è orgogliosa”.

“Ringrazio l’Anci che è punto trainante per queste tematiche – ha aggiunto l’assessore al Welfare Salvatore Ruggeri– insieme a tutti gli amici del terzo settore. Abbiamo presentato questo progetto per cercare di aiutare tutti gli ambiti e tutti coloro che si attivano per cercare di sensibilizzare su questi temi. Soprattutto nelle scuole occorre lavorare per insegnare la lotta contro lo spreco. Siamo orgogliosi del fatto che gli ambiti territoriali si stiano attrezzando e alcuni sono stati già finanziati. C’è una sensibilizzazione del territorio e vogliamo continuare ad incentivare le attività dei cittadini coinvolti”.

“La risposta da parte dei territori è stata eccezionale – ha detto il consigliere Ruggiero Mennea, relatore della legge – l’obiettivo che vogliamo raggiungere è creare delle reti di solidarietà, tra produttori, terzo settore, Comuni e arrivare a coinvolgere tutte le scuole e le comunità. Non vogliamo solo recuperare le eccedenze, ma formare una cultura diffusa che combatta lo spreco alimentare, insieme ai rischi ambientali e ai costi a carico dei cittadini connessi.

Nella seconda fase del progetto  coinvolgeremo tutti i comuni con una dotazione finanziaria ancora più cospicua. 

Grazie all’amministrazione Emiliano e a questa legge si dà una risposta concreta a un bisogno reale. In Puglia si registrano 350mila tonnellate di eccedenza alimentare che finiscono in discarica, a fronte di 500 famiglie che soffrono di povertà.  Questa legge mira a creare una filiera a chilometro zero che colmi questo divario e soddisfi i bisogni di tutte le famiglie”.

“La Puglia – ha detto Francesco Crudeledell’Anci – si è dotata di una eccellenza normativa che non rinvia a regolamenti attuativi e può contare su una dotazione finanziaria importante che speriamo potrà crescere nel tempo: quindi uno strumento realmente operativo. Ad esempio il comune di Triggiano, grazie ai volontari di una associazione, preleva tutto il somministrato delle mense scolastiche che non viene consumato, e lo ridistribuisce alle persone che ne hanno bisogno. I volontari inoltre vanno anche a domicilio, raggiungendo quelle famiglie che sono in difficoltà e che non riescono ad andare nelle Caritas. Con questi 50mila euro dati all’invito di Triggiano verrà allestito un vero e proprio hub per essere performanti e garantire una organizzazione in tempo reale. Dal primo momento c’è stata una sinergia forte tra Comuni e Regione Puglia per soddisfare un bisogno reale. Dopo questo spot la richiesta sarà ancora maggiore, ci aspettiamo un risveglio delle coscienze”.

“L’idea dello spot  – ha detto Antonio Stornaiolo– è nata partendo dalle nostre origini contadine: i nostri nonni ci dicevamo di non buttare il cibo perché è peccato. Siamo orgogliosi di far parte di una regione che dimostra di essere in prima fila rispetto alla comunicazione delle buone pratiche. Abbiamo realizzato questi primi due spot pro bono, siamo felici di essere testimonial di questa Puglia bella e immaginiamo questa campagna come una serie per la diffusione di buone pratiche”.

“Sono orgoglioso di quello che abbiamo realizzato – ha confermato Emilio Solfrizzi– perché abbiamo visto un piccolo pezzo di cinema con questi spot. Ringrazio un gruppo di lavoro meraviglioso che è nostro, made in Puglia, abbiamo spot di qualità e ci auguriamo di poter continuare. Il problema dello spreco alimentare è immenso, ma da un punto dovevamo cominciare. Ci piaceva l’idea di raccontare la disperazione di chi veicola un messaggio avendo ragione. Ma anche la disperazione di chi lo riceve questo messaggio, consapevole che chi gli parla dice la cosa giusta: quello messo in mora lo sa che deve farla quella cosa giusta, ma ancora non ci riesce. Bisogna quindi accompagnare le persone verso quel risultato, non solo cazziarle. Esortiamo quindi a non sprecare cibo, e cerchiamo di far aprire la discussione su questo tema nelle famiglie”.