«Le affermazioni rese dal Segretario Generale Giuseppe De Leonardis, per la CGIL BAT, oltre a lasciare il tempo che trovano scontano, purtroppo, il vizio della non parziale verità». A parlare è l’Avv. Lacerenza per contro della Cooperativa Villa Gaia che nei giorni scorsi è stata oggetto di un comunicato da parte della CGIL. Una nota molto lunga che riportiamo integralmente come già fatto con le dichiarazioni del sindacato.

«La cosa più grave della non verità detta e che la CGIL finge di ignorare, e non dice alla stampa ed ai suoi associati che starebbe tutelando, ed alla cittadinanza, che nulla è stato lasciato intentato da parte della cooperativa per tutelare i 104 lavoratori interessati – tra soci e non – a riceversi, come è giusto, le loro spettanze, ivi compreso il T.F.R.. ma non dice che la situazione di crisi della Coop. Villa Gaia, è causata dal fatto che:
– questa cooperativa vanta oltre 800.000,00 euro di crediti dal Comune di Andria, ed altre somme di molto inferiori da altri piccoli Comuni viciniori;
– in data 27.11.2018 si era tenuto un incontro per discutere della questione dei mancati pagamenti in favore di dipendenti della Cooperativa Sociale Villa Gaia, e si era tenuto un incontro urgente presso il Settore Socio Sanitario, alla preziosa presenza della dott.ssa Ottavia Matera, presente anche la CGIL, con il proprio ufficio legale, aggiornato anche ad altra data di dicembre stesso anno;
– in data 10.01.2019 su richiesta della CGIL si era chiesto un incontro con il Sindaco e con la Confcooperative e Legacoop;
– in data 05.02.2019, presso il Palazzo di Città, si era tenuto un incontro al quale aveva partecipato il Sindaco, Avv. N. Giorgino; l’Assessore ai Servizi Sociali, Avv. M. Merafina, la Responsabile di tale Ufficio, dott.ssa O. Matera, tutte le OO.SS. – compreso la CGIL -, le Cooperative che si occupano di servizi sociali, nonchè la Confcooperative e Legacoop;
– in quella sede il Comune di Andria aveva preannunciato un taglio lineare non inferiore al 20% dei crediti delle cooperative sociali, tra cui anche la Coop. Villa Gaia, il che significava una perdita secca di circa 160.000,00= euro, con la precisazione che, con l’accettazione da parte delle Cooperative e con la presentazione di un Accordo Transattivo Cooperativa/OO.SS./lavoratori sarebbe stato possibile accedere all’acconto sul Piano di Riequilibrio con tempi di pagamento di circa due-quattro mesi;
– proprio a seguito della condotta del Comune di Andria, la cooperativa Villa Gaia si è trovata nella indisponibilità di fare fronte al pagamento della massa di debiti nei confronti dei lavoratori e ciò nella impossibilità da parte del Sindaco di Andria di potere modificare lo stato delle cose, considerato che egli mai potrebbe “di testa propria”, violare la legge e distribuire a pioggia somme di danaro alla cooperativa, dovendo egli per primo soggiacere alla legge, cosa che in effetti ha fatto e sta correttamente facendo, ma tale lentezza dei pagamenti è letale per gli interessi di tutti i lavoratori, sia ancora in forza, che non più in forza (per dimissioni volontarie o per licenziamenti per giusta causa).
Ancora, a comprova della ambiguità comportamentale della CGIL, che sia detto per inciso ha un solo iscritto in forza in Villa Gaia, sicché non ha a cuore gli interessi degli altri Lavoratori in forza, va detto che nella riunione del 01.03.2019 le OO.SS. FISASCAT CISL e UILTUCS UIL, con grande senso di responsabilità, e tutelando – davvero -, un numero di iscritti ben maggiore, hanno condiviso il verbale di Accordo per la rimodulazione oraria dei contratti di lavoro, procedendo alla relativa sottoscrizione, mentre la CGIL non si è presentata nemmeno dopo numerosi solleciti. Anche l’accordo sulla rateizzazione degli stipendi arretrati (che vantano anche i lavoratori in forze) e del t.f.r., il quale prevedeva un tempo non breve per il pagamento, è stato boicottato senza un vero e concreto motivo dalla CGIL, mentre è stato accettato dalla UILTUCS UIL e dalla FISASCAT CISL, posto che la cooperativa Villa Gaia ha previsto l’accorciamento di ulteriori due anni sui tempi di pagamento inizialmente previsti.

La solitaria richiesta della CGIL – per giunta fortemente irrispettosa delle altre sigle sindacali parimenti comparativamente più rappresentative – di un incontro al Sindaco di Andria, quando questi si era già espresso a chiare e precise lettere alla presenza anche di una nutrita rappresentanza di lavoratori (R.S.A.) la si è vista come un ennesimo tentativo di apparire più che di essere. Se il Sindaco di Andria oggi fosse stato in grado di redistribuire somme maggiori o ripianare il mostruoso debito nei confronti della cooperativa Villa Gaia, siamo sicuri che lo avrebbe già comunicato, ma siccome così non è (e si spera tanto di essere smentiti), allora si sarà costretti a pagare la debitoria con i tempi di pagamento già indicati. Le frasi retoriche, abusate e di stile da comunicato stampa della CGIL che vuol fare passare la cooperativa Villa Gaia per quello che non è, si scontra con la sua storia passata e recente: 104 famiglie hanno lavorato e portato a casa uno stipendio grazie all’impegno serio e costante di tutti loro e della stessa dirigenza.

Tutti hanno sempre ricevuto una formazione costante ed una preparazione professionale di alto livello che ne hanno fatto un fiore all’occhiello per la Citta di Andria per la quale orgogliosamente tutte le maestranze hanno lavorato, nell’interesse di tutte le categorie di soggetti che sono stati raggiunti dalle loro prestazioni (minori, anziani, disabili, ecc). La cooperativa ha tenuto conto prima di tutto e di tutti, delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici (la schiacciante maggioranza formata da donne e madri), rispettando e tutelando sempre le loro esigenze, per cui la odierna situazione di crisi economica indotta dal mancato pagamento delle prestazioni rese e dei T.F.R, è il vero ed unico motivo del disagio che stanno vivendo. La CGIL, pertanto, erra se crede che, screditando la cooperativa Villa Gaia e con la propria azione, sta tutelando gli interessi dei lavoratori, non avendo forse tutta la verità, e cioè che i lavoratori saranno fortemente penalizzati e danneggiati se portassero a compimento le azioni di recupero dei loro crediti, non riuscendo a recuperare circa l’80% delle loro retribuzioni, a fronte del minimo sacrificio del 12% richiesto dalla cooperativa che si consoliderebbe solo a compimento e intero pagamento della somma esposta nel piano e vantata dai lavoratori alla data del 31/12/2018. E’ ovvio che non si chiudono le porte in faccia a nessuno, ma al dialogo si va con accordi che si possono rispettare, se si vuole che essi vengano rispettati, invitandosi perciò la CGIL a rivedere le sue posizioni nell’interesse non proprio, ma esclusivamente dei lavoratori».