Quanto ci costa lo smantellamento del reparto oculistica dell’ospedale Bonomo di Andria? È la domanda che sorge spontanea dopo l’improvviso e inopinato trasferimento di due medici su cinque dall’unità semplice di oculistica del nosocomio andriese: uno, il dottor Attimonelli, è stato trasferito all’ospedale San Nicola Pellegrino di Trani dove viene quindi (ri?)fondata una unità semplice di oculistica. Attimonelli ne diventa il dirigente medico con conseguente adeguamento contrattuale. L’istituzione dell’unità semplice dovrà poi essere seguita da implementazione di personale (magari con nuove assunzioni, più probabilmente con trasferimenti da altri reparti?).

Va all’ospedale “Dimiccoli” di Barletta, invece, il dottor Porcelli. A Barletta esiste già una unità complessa di oculistica diretta dal dottor Montaruli ma, con tutta probabilità, sarà fondata una nuova unità semplice di oculistica: che avrà necessità di un dirigente medico (a cui sarà ovviamente adeguato il contratto e la relativa retribuzione). Anche qui sarà necessario fornire alla nuova unità, personale infermieristico e non. Solo gli adeguamenti contrattuali dei medici che diventano dirigenti incide per circa 30mila euro a dirigente sul bilancio della ASL BAT. Oltre a rendere inefficiente l’oculistica di Andria, queste scelte comportano un sostanzioso aumento dei costi della sanità e moltiplicando settori non certo essenziali per il servizio al cittadino.

Il tutto in aperto ed evidente contrasto rispetto al riordino dei servizi sanitari che da quindici anni a questa parte ha aperto enormi discussioni e proteste da parte di cittadini rimasti inascoltati procedendo con la chiusura di interi ospedali. Qual è l’esigenza che ha indotto la asl bat a queste scelte? A Trani serve un reparto di oculistica o, per esempio, implementare il pronto soccorso? È vero o no che sarà aperta una unità semplice di oculistica a Barletta e, se sì, qual è la necessità di aprirla lì dove esiste già una unità complessa? Chiediamo al direttore generale uscente della Asl Bat, Ottavio Narracci, di rispondere a queste domande prima di lasciare l’incarico a Delle Donne, nuovo direttore generale.