«Pagando gli stipendi di novembre e dicembre 2017 dei dipendenti e il fondo per gli incentivi al personale del 2015 a fine anno,potrebbero non esserci le risorse necessarie per pagare le scadenze dei mutui nel 2018. Da oggi stesso sono obbligata a porre freno a qualunque impegno di spesa». A scrivere queste dure parole il 9 novembre scorso, in una lettera indirizzata al sindaco di Andria, alla presidente del consiglio, al segretario generale del comune e ai revisori dei conti è stata la dottoressa Valentina Guglielmo, dirigente del settore finanze dell’ente comunale. La dirigente, quarantottenne calabrese in forza al comune dall’inizio di maggio 2017, nella nota fa riferimento a diverse altre segnalazioni e inviti verbali e formali a ridurre di circa il 25-30% la spesa del comune. Comunicazioni che, rimprovera la dottoressa Guglielmo, sono rimaste inascoltate e che hanno portato alla ridottissima disponibilità odierna nonostante le rilevanti anticipazioni di tesoreria. Di lì la dirigente passa ad analizzare gli impegni da affrontare per il futuro prossimo: il pagamento degli stipendi dei dipendenti del comune e l’erogazione del fondo incentivi personale 2015 prosciugheranno le casse – dice sostanzialmente la Guglielmo- che indica nella probabile impossibilità di pagare la rata del primo semestre 2018 dei mutui che il comune ha contratto, la dead line. E fa ulteriore chiarezza la dirigente del settore finanze, forse nell’intento di prevenire le argomentazioni che le potrebbero essere opposte, scrivendo che la situazione debitoria del comune di Andria è sicuramente ben maggiore di quella monitorata quotidianamente e settimanalmente dall’organo di governo del comune nell’ufficio ragioneria dove, spiega la guglielmo, si possono ritrovare solo le debitorie già oggetto di liquidazione e non quelle effettive. Giova ricordare che da mercoledì mattina sono nel comune di Andria gli ispettori del MEF (Ministero Economia e Finanze) i quali, pur non avendo alcuna funzione giudiziaria, avrebbero acquisito carteggi relativi gli ultimi bilanci del comune e avrebbero anche ascoltato , in via informale pare, alcuni dirigenti comunali. Ad ogni modo non è dato sapere quali potranno essere i rilievi e le risultanze di questa ispezione.

Intanto la situazione rappresentata dalla dirigente Guglielmo, crediamo in modo oggettivo. Anche se in un “post scriptum” lascia emergere (ma questa è nostra impressione) lo stato d’animo con cui ha consegnato questa lettera: “Si segnala per gli opportuni e necessari provvedimenti (anch’essi già segnalati in precedenza) anche a tutela dell’incolumità fisica e psichica del pubblico dipendente che, a documento già redatto ed in attesa di protocollazione, la scrivente veniva raggiunta nella tarda serata di ieri, intorno alle 15.15 nel proprio ufficio da un cittadino andriese che, con modi e tono inappropriati e inusuali, inveiva contro di me sollecitando con insistenza della liquidazione ed il pagamento della rata di contributo alla Parrocchia S. Riccardo, augurandomi di essere colpita da tumore nel caso in cui non avessi provveduto nei modi e termini richiesti. Quasi d’impulso adottavo la liquidazione di cui alla determina 2318 del 2.11.2017 nella paura e pofondo turbamento per quanto accaduto, turbamento protrattosi per tutta le serata d la notte con ovvie ripercussioni personali”

Alla luce di quanto riferito dalla dirigente Guglielmo in questa lettera che gira via whatsapp da diversi giorni tra i consiglieri comunali e che ci sembra possa far rilevare profili giuridicamente rilevanti, sarà interessante intercettare il parere di chi dirige la Parrochia San Riccardo del quartiere San valentino.