«In questi due giorni ho capito che stiamo costruendo qualcosa di serio, in cui ognuno di noi crede. Penso che stia nascendo una grande comunità in cui ognuno si può riconoscere ed oggi so che siamo in diverse migliaia ma che insieme possiamo trasformare la Convenzione Blu in centrodestra serio e credibile». Sono state le parole con cui Raffaele Fitto ha chiuso la convention romana dei Conservatori e Riformisti, riuniti il 5 e 6 novembre per la “Convenzione Blu”, evento immaginato per tracciare le linee programmatiche di quello che potrebbe essere il nuovo centrodestra.

«Noi non siamo qui per fare solo un’iniziativa. Il 15 dicembre avremo un nuovo appuntamento in cui metteremo a punto i documenti elaborati in punti programmatici e discuteremo di cosa vogliamo diventare e anche del nostro nome. Da qui a quella data dobbiamo costruire un percorso di aggregazione. Mi farebbe piacere che questa iniziativa si trasformasse in 20 iniziative, una in ogni regione». Ha ricordato lo stesso Fitto. Ampia la presenza anche dei delegati andriesi dei Conservatori e Riformisti con in testa l’On. Benedetto Fucci che ha rilanciato le parole dello stesso leader pugliese di Cor: «I lavori del fine settimana – ha detto il deputato andriese – si concludono con grande entusiasmo ma, come spiegato da Fitto, la Convenzione Blu resta aperta al contributo di tutti. Prossimo appuntamento già a metà dicembre. Per ricostruire il centrodestra».

Quasi tremila i delegati presenti al The Church Village nella Capitale ma molti di più collegati on line. Tra i partecipanti anche per i consiglieri regionali tra cui Francesco Ventola che ha ricordato come sia necessario «rilanciare il centrodestra con regole chiare ed una collocazione precisa, ma anche per discutere dei temi più scottanti che riguardano il futuro dell’Italia e il concreto benessere dei cittadini. Come? Costruendo un partito, prima e una coalizione dopo, che inverta gli schemi e che ponga i proprio cittadini, gli elettori, i simpatizzanti al centro della scena politica, in modo consapevole e partecipato. Come è successo a Roma nella due giorni, dove a dettare l’agenda politica e a fissare le priorità non sono stati i “vertici”, ma la base che attraverso sei tavoli tematici (Immigrazione, Tasse, Welfare, Burocrazia, Mezzogiorno e Regole della Partecipazione) ha sviscerato ed evidenziato quali sono i problemi che quotidianamente vivono i cittadini e come si può, attraverso politiche non populiste ma concrete, dare risposte. Tutto questo come gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti intendiamo tradurlo nell’azione politica che quotidianamente esercitiamo dai banchi dell’opposizione della Regione Puglia: mettendo in campo progetti e idee che non vanno oltre la mera polemica e la scontata protesta contro il governo Emiliano».