Tasse sempre più salate, anche oltre i 1000 euro e solo quindici giorni per pagarle. È quanto sta succedendo all’Università di Bari con la seconda rata i cui bollettini sono stati forniti agli studenti solo in questi giorni, con scadenza al 30 settembre. La seconda rata era stata fissata al 30 aprile, ma a causa dell’assenza del software di incrocio delle banche dati tra Università e Inps il termine è slittato a fine settembre. Con il risultato di concentrare i pagamenti a distanza ravvicinata.
«Gli importi sono eccessivi e di molto superiori ai contributi versati negli anni passati, con il rischio di non proseguire più l’Università»: è quanto affermano i ragazzi del sindacato accademico Link Bari.
Link chiede una proroga dei termini di pagamento e un dimezzamento netto degli importi.
Il rettore Antonio Uricchio ha annunciato che chiederà al cda di far slittare i termini. Oltre alla seconda rata infatti, ci sarebbe da pagare anche la terza dello scorso anno accademico entro il 31 ottobre, a cui si aggiungerebbe la prima di iscrizione al prossimo anno con scadenza 15 dicembre per un totale stimato di circa 2mila euro. Una somma difficile da affrontare soprattutto per famiglie che magari hanno più di un figlio all’università.