Dopo le dimissioni del segretario provinciale del PD Agostino Cafagna, i segretari dei Giovani Democratici delle città della sesta provincia hanno espresso i propri dubbi sul futuro del partito in vista della prossima Assemblea Provinciale.

«Gestire le dinamiche locali di un partito, lo sappiamo perché lo viviamo in prima persona, non è cosa semplice: è un impegno che va portato avanti con tenacia ed in maniera continuativa per permettere a quanto proposto e pensato di poter vedere un’attuazione reale. Ad oggi la situazione provinciale e locale del PD – dopo gli strappi degli ultimi mesi – pare ancora decisamente indefinita agli occhi ed alle orecchie di iscritti, militanti e, soprattutto, di quei sempre più rari cittadini che guardano alla politica come la forza propulsiva della società: in seguito alle dimissioni del segretario provinciale Agostino Cafagna, si è attraversata una fase di totale vuoto comunicativo e di prospettiva. L’unica cosa certa è che Sabato 17 Ottobre si riunirà l’Assemblea Provinciale del Partito Democratico e, in quanto rappresentanti dei Giovani Democratici e componente fondamentale del nostro partito, auspichiamo una celere – e quanto mai indispensabile – ripresa dell’attività politica nella BAT e nei circoli della stessa, pena una realtà locale che prosegue il suo percorso ed una responsabilità (in alcuni casi anche direttamente propria del PD) dell’immobilismo che non ci permetterebbe di indirizzarla.

Sappiamo che si darà o ci si proporrà di dare avvio ad un nuovo percorso e, in questa prospettiva, sentiamo il dovere di dare la nostra totale disponibilità per un nuovo progetto politico che coinvolga ed includa anche e soprattutto chi ha solo circumnavigato il PD, non solo chi ne ha tenuto il timone fino a poco fa (o tutt’ora), per dare nuovo slancio a quella attività politica che abbiamo detto essere necessaria nella nostra provincia e che gli stessi cittadini esigono. La domanda che ci poniamo e poniamo all’intero partito è quella che, forse, si pongono un po’ tutti: perché non possiamo ambire a qualcosa/qualcuno di nuovo, ma allo stesso tempo di competente, rispetto a chi fino ad ora ha avuto – in un modo o nell’altro – la gestione del Partito o delle sue dinamiche interne ed esterne? Perché non possiamo individuare, all’interno del nostro grande e partecipato Partito, un profilo innovativo e che abbia anche nuove visioni e prospettive?. Speriamo – e sappiamo che sarà così – che Segretari, Commissari, dirigenti e l’Assemblea tutta non deludano le nostre aspettative per qualcosa che possa farci sentire veramente orgogliosi di appartenere a questo PD BAT permettendogli di tornare ad essere ben visto dalla cittadinanza».