Un momento della cerimonia in Campidoglio per la trascrizione, davanti al sindaco Ignazio Marino, di sedici matrimoni gay contratti all'estero, 18 ottobre 2014 a Roma. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

In attesa della ormai prossima prima unione civile ad Andria, dopo l’entrata in vigore della legge Cirinnà, il Comune federiciano si prepara all’evento chiarendo tutti gli interrogativi riguardanti non solo le pratiche ma anche i luoghi e i costi.

Dagli uffici dei servizi demografici del Comune di Andria, sito in Piazza Trieste e Trento, fanno sapere che le unioni civili saranno celebrate presso la Sala Consiliare a Palazzo di Città, così come previsto per le unioni eterosessuali. L’unica possibile alternativa è rappresentata dallo scenario del Chiostro di San Francesco, mentre ad oggi non sono previste altre location diverse da quest’ultime. Nel caso in cui una coppia volesse scegliere un altro luogo per la propria unione, bisognerà farne richiesta già all’inizio delle pratiche in modo tale da poter consentire al Consiglio Comunale di esaminare la questione e prendere un decisione opportuna e nel più breve tempo possibile.

Infine fanno sapere dal Comune di Andria che, essendo la Sala Consiliare l’unico luogo adibito per l’ufficializzazione delle unione civili, in nessun caso è prevista una tassa. A differenza di altre città della Bat dove, essendoci più luoghi per celebrare le unioni, i Comuni richiedono somme che possono arrivare fino a 600 euro.