Nel mondo del cinema ci sono sicuramente grandi nomi, più di rado grandi uomini e Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, era tra questi ultimi. Carlo Perdersoli ha partecipato a 128 film, è stato 10 volte campione italiano di nuoto, si è aggiudicato un record mondiale, un argento agli europei di nuoto, ha disputato 2 olimpiadi, ha vinto 10 incontri per ko come pugile dilettante, è stato pilota automobilistico per alfa romeo e ha collezionato 3400 ore di volo con elicottero e aeroplano. Un uomo che ha fatto tanto, tutto, come lui stesso ha dichiarato e che soprattutto ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema con il suo western comico, mixando la commedia italiana alla semplicità dello humor americano e applicandoli a un genere, il western appunto, che oltreoceano ha sancito la nascita del cinema

Consacrato dal successo di Lo chiamavano Trinità, il forzuto Bud Spencer accanto all’ affascinante Terence Hill è stato per anni il giustiziere buono e simpatico che chiunque avrebbe voluto al proprio fianco nei moneti di difficoltà, più simile ad un supereroe che al classico buono del cinema. I suoi cazzotti e le sue risse da saloon hanno messo a tappeto centinaia di cattivi senza mai lasciare un segno. Probabilmente il segreto del successo trasversale dei suoi film era proprio questo: soddisfare il desiderio di rivalsa dei deboli e degli oppressi senza sporcarsi le mani, senza diventar cattivi e senza indossare gli abiti dei carnefici. Restare buoni e giusti fino in fondo e alla fine riderci su.
La ragione della grandezza come interprete e come uomo di Bud Spencer è da attribuire soprattutto alla sua umiltà. Un attore che, all’epoca della “Hollywood sul Tevere”, quando il cinema italiano risplendeva di talenti, è stato capace di dire no a Federico Fellini che lo voleva a tutti i costi nel Satyricon. E si era giustificato dicendo che conosceva i suoi limiti sapeva cosa poteva fare e quello faceva sempre, nulla di più.
Ciononostante per certi talenti sembra che sia necessario morire affinché vengano riconosciuti, infatti se Bud Spencer ha dato tanto al cinema italiano, il cinema italiano non è stato altrettanto generoso con Bud Spencer. Fatta eccezione per il pubblico, festival e premi hanno sempre puntualmente dimenticato il duo Bud Spencer e Terence Hill, nonostante abbiamo saputo divertire intere generazioni con grandissima professionalità.

Come dimenticare allora la performance del coro dei pompieri di Altrimenti ci arrabbiamo!, l’addestramento alla Full metal jacket di Banana Joe, il faccione barbuto nella culla di Pari e dispari, le operazioni in maschera dell’ispettore Rizzo di Piedone lo sbirro e le tante tantissime e divertentissime scazzottate che hanno tenuto incollati al televisore grandi e piccini che facevano il tifo per il gigante Bud, sebbene fosse chiaro già dal principio che l’avrebbe avuta vinta lui.

La meritatissima fama e il grande successo di Bud Spencer neppure i confini nazionali son stati capaci di contenerli, tant’è che durante l’ultimo Festival di Cannes persino Russell Crowe e Ryan Gosling hanno dichiarato di essersi ispirati anche al nostro duo Spencer-Hill per The Nice Guys.

Insomma di Bud Spencer ce n’è stato uno solo e ognuno ricorderà in particolar modo un suo film con quella tenerezza nostalgica che caratterizza le reminiscenze dei momenti spensierati dell’infanzia e della gioventù. Ci mancheranno i suoi “Cazzotti per la pace”, come lui stesso definiva le celebri scene di rissa. E in effetti Bud le mani le menava quasi sempre a fin di bene. Per fortuna a questa mancanza ci penserà il cinema con la sua connaturata capacità di rendere immortali le immagini, i ricordi e le grandi persone, non solo i personaggi e le loro storie.