Ad esattamente due giorni dal disastro ferroviaria che ha irrimediabilmente colpito una comunità come quella di Andria si cercano nuovamente parole per descrivere quanto accaduto e quanto vissuto. E’ stato detto tutto ed il contrario di tutto, di certo c’è che resta una tragedia che molto probabilmente si poteva evitare. Si poteva evitare perchè lo scenario è quello di un errore i cui responsabili, naturalmente, dovranno rispondere. Le indagini procedono ma dei fiumi di parole dette e scritti resta poco o nulla a due giorni dal disastro. Resta, tuttavia, un po’ di amaro in bocca per le tante circostanze non verificate che hanno caratterizzato le prime ore.

Di certo vi sono due considerazioni da fare: la prima è che i soccorsi hanno funzionato in modo assoluto ed è stato immensa l’onda di solidarietà che ha caratterizzato non solo le comunità interessate ma anche l’intera regione ed oltre. La seconda, invece, più laconica è che per trovare delle soluzioni efficaci, in genere, c’è sempre bisogno che accada qualcosa di particolarmente grave come questa tragedia. Ora ci si sta concentrando su di una questione data per prioritaria: il binario unico che giunge da Andria a Corato. Credo fermamente che nessuno sarà ritenuto responsabile dei possibili ritardi nella costruzione di quel tratto di raddoppio, semplicemente perchè anche se, per ipotesi, quel tratto fosse stato a doppio binario, si sarebbe comunque continuato a viaggiare su di un binario singolo semplicemente perchè manca ancora il termine della stazione di Andria Sud. E’ quello, immagino, lo spartiacque da cui partire. In più altra riflessione i treni della “Bari-Nord”, hanno caratterizzato la vita di ogni singolo cittadino di questo territorio, ed in tutti questi anni di viaggi ad un solo binario sull’intera tratta di oltre 60 chilometri, non vi sono stati quasi mai incidenti se non uno nella stazione di Corato oltre trent’anni fa. E’ bene ricordare, anche, come le stesse Ferrovie dello Stato, quindi non una derivazione di una tratta affidata a privati, viaggia su di un solo binario in diversi punti del mezzogiorno, basti pensare alla Foggia-Termoli od alla Foggia-Caserta.

Insomma, nessuna giustificazione, ma una semplice constatazione, per provare a riportare il discorso, a due giorni da un disastro che resterà nella storia, di questo territorio, verso una più pacata e lucida analisi. E’ bene che se ne parli e che se ne continui a parlare e che magari si dia assoluta priorità al finanziamento che dovrà costituire un ammodernamento definitivo e conclusivo di tutta la tratta della Ferrotramviaria. In più le indagini, come più volte ribadito, si concentreranno proprio oltre che sulle responsabilità tecniche anche su quelle gestionali dei fondi stanziati. Resta però la grande gara di solidarietà a cui l’intera comunità ha partecipato attivamente e resta, o meglio ci piace sperare, che questa tragedia non resti una lettera morta in un contesto che troppo spesso dimentica i propri piccoli eroi quotidiani.