Si è riunita ieri, giovedì 7 luglio, la VII Commissione consiliare presso il palazzo della Regione. Primo punto all’ordine del giorno la discussione di due proposte di legge, entrambe avente tema la legalità: la prima presentata dal Movimento 5 Stelle nell’ottobre scorso, la seconda, a giugno, dal consigliere Zinni, capogruppo della lista Emiliano Sindaco di Puglia.

I due provvedimenti, se pure finalizzati ad un obiettivo comune, presentavano impostazioni sostanzialmente diverse. Gli esponenti pentastellati nel loro documento chiedevano di istituire una commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose, in particolare per i reati ambientali; il consigliere Zinni proponeva invece l’istituzione di una commissione di studio e di promozione della legalità, oltre che di contrasto alle attività corruttive.

Proprio considerato il delicato argomento, la seduta si è svolta alla presenza, tra gli altri, del Procuratore aggiunto presso la Procura distrettuale antimafia Giorgio Bruno e del Sostituto Procuratore presso la stessa struttura, il magistrato Renato Nitti. A loro e ai presidenti delle camere penali di Bari, Foggia, Brindisi, Lecce, Taranto e Trani, è stato chiesto un parere riguardo la direzione più efficace da intraprendere.

«La nostra idea nasceva dall’esigenza di promuovere la legalità e la trasparenza, considerate le cifre allarmanti segnalate dai rapporti Legambiente, riguardanti i reati ambientali nella nostra Regione», ha spiegato la consigliera M5S Barone intervenuta in apertura. Subito dopo è toccato a Zinni.
«Il senso della mia proposta di legge è tutto in due parole presenti nel titolo stesso: “studio” e “indagine conoscitiva”. Lo Statuto della Regione Puglia e il regolamento attuativo non dà a noi il potere di indagare, né di sostituirci all’attività della magistratura. A noi è data la facoltà di essere complementari ad essa, nell’attuazione di buone pratiche e nel promuovere la cultura della legalità. Non possiamo prefiggerci cose che vadano al di là della nostra portata, ecco che pur stimolato dalla proposta dei 5 Stelle, ho lavorato ad un provvedimento diverso, a mio avviso, più calzante rispetto ai compiti assegnatici dal gioco democratico».

Nel suo intervento il Procuratore Bruno ha poi spiegato che pur essendo lodevoli gli intenti di entrambe le proposte, quella sottoscritta dal consigliere Zinni risultava tecnicamente più precisa. Questa non rischiava di creare sovrapposizioni fra spazi istituzionali diversi, rischio che invece correva l’altra opzione in discussione. Nitti, in seguito, ha precisato che se l’intento è quello di far fronte nello specifico a eco-reati, difficilmente indagando su dinamiche di stampo mafioso si arriva poi a illeciti di tipo ambientale. Il percorso da seguire dovrebbe essere un altro, più efficace.

In un secondo momento ha raggiunto la seduta lo stesso Emiliano. Il presidente si è detto subito molto contento di proposte di tipo politico indirizzate a tale ambito d’intervento. «È la riappropriazione da parte della politica di una materia che pure le spetta», ha spiegato. «La Regione Puglia ormai da anni cerca di costruire attorno alle battaglie per la trasparenza e la legalità la propria immagine istituzionale. Qualunque tentativo che vada in questo senso allora, troverà l’appoggio del governo regionale».