«I bilanci del Comune di Andria nell’era Giorgino lasceranno una pesante eredità alle prossime amministrazioni – a comunicarlo sono i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Andria. Un mutuo di 16 milioni di euro, con scadenza al 2029, per pagare le fatture fino al 2012, 50 milioni di euro di “disavanzo tecnico”, che impegnerà finanziariamente il Comune di Andria fino al 2045 e lo slittamento fino al 2040 del pagamento dei mutui che erano stati contratti negli anni passati per fare opere pubbliche.

Il quadro è questo. Il segno tangibile del passaggio degli Unni di Giorgino rimarrà anche nella storia comunale. Chissà se si scriverà della sanzione di 172 mila euro per lo sforamento del Patto di Stabilità del 2012, chissà se rimarranno negli annali cittadini le anticipazioni di casa dalla banca che svolge il ruolo di tesoreria comunale, chissà se gli andriesi ricorderanno i ritardi nei pagamenti ai fornitori e il contrasto fra la teoria degli 85 giorni dei tempi medi di pagamento dichiarati, poi diventati 202, e la pratica dei mesi di ragnatele nei portafogli degli arditi che fecero l’impresa (e relativo rischio, per citare la consigliera Merafina) di lavorare per il Comune. Rimarrà certamente impresso nella memoria delle tasche dei cittadini l’innalzamento delle aliquote Tasi ed Imu al massimo previsto dalla legge nel 2015, pur in presenza di una impugnativa al TAR del Ministero dell’Economia. Il rialzo al massimo consentito dalla legge è confermato anche per il 2016, anche se di fatto è condizionato al pronunciamento del Tribunale Amministrativo, che in un colpo solo potrebbe avere un effetto domino sui bilanci 2015 e 2016, schiantando di fatto le casse comunali. Per restare al presente, la giunta tecnica è al canto del cigno, quella politica attende di salire sul palco. Il Sindaco, per timore degli ortaggi del pubblico, ha richiamato in tutta fretta al timone del settore finanziario la dirigente che lo ha accompagnato in questi anni nei disastri che abbiamo descritto. Quindi un bilancio ci sarà, come c’è stato nel 2012, anche se in ritardo e con la diffida pervenuta dal Prefetto. I soldi no. Arriveranno anche le sanzioni? Chi lo sa, ma nel dubbio sulla prua del Titanic si sta meglio in due. L’unica chance per reperire un po’ di risorse senza gravare ulteriormente sulle tasche degli andriesi è semplice, ma è una pillola amara per molti politici: bisogna fare un lavoro preparatorio di risparmio su una serie iniziative e contributi superflui, ma la cura da cavallo può cominciare solo e soltanto mettendo mano alla verifica di congruità dell’appalto del servizio rifiuti. Il Sindaco poteva già farlo e non l’ ha fatto, non ha nemmeno avviato il monitoraggio del servizio, deciso con una vecchia deliberazione di Consiglio di marzo 2015. Noi siamo per la risoluzione del contratto, alla luce della sentenza di condanna dei titolari dell’epoca dell’azienda, comminata dal Tribunale di Monza anche per la gara di Andria-Canosa. Rileviamo che il Comune di Monza, in seguito alla stessa sentenza, è comunque arrivato ad ottenere vantaggi economici per complessivi circa 8 milioni di euro. E per i cittadini andriesi? Ci consoleremo leggendo la citata sentenza del Tribunale di Monza, la n°71/15 Reg. Sent., quando a proposito dell’appalto di Andria – Canosa e della “dazione” ci rivela testualmente “la promessa di 1 milione di euro, di cui 760mila già consegnati alla data del 13/04/2013”. Lì evidentemente i soldi c’erano – concludono i consiglieri pentastellati».