“Una data che ha segnato per decenni l’immagine di Andria, la capitale dei braccianti e dei contadini del Mezzogiorno”; “Una data che rappresenta il segno più acuto della crisi del mezzogiorno d’Italia in quegli anni”; “Una ferita a stento rimarginata, espressione quasi simbolica della dimensione tragica dei tumulti popolari di quel lontano marzo 1946”; “Una delle pagine più oscure della storia di Puglia”.

Settantanni fa, l’esecuzione per mano “popolare” delle sorelle Carolina e Luisa Porro. Una vicenda che, comunque la si riguardi, e quale che sia l’ottica personale e politica, lascia interdetti. Una vicenda della quale si è parlato compiutamente in una serata organizzata dalla Fondazione “Onofrio Jannuzzi”, dal Centro Internazionale Studi “Luigi Sturzo”, dalla Libreria Mondadori e dalla Libreria 2000-Centro Didattico, con il Patrocinio morale del Comune di Andria e della Vice Postulazione per la Causa di Beatificazione di Mons. Giuseppe Di Donna.