È partita da mercoledì 1 marzo Mercoledì live , la nuova iniziativa della Siae (in via sperimentale in Puglia e in Toscana) in favore dei giovani cantanti e musicisti under 31 e dei gestori dei locali e che prevede una tariffa ridotta (25 euro rispetto ai 50 regolamentari) per gli esercenti che organizzano di mercoledì, in locali fino a 200 posti con ingresso libero e consumazione facoltativa, concerti di cantautori under 31 che cantino un proprio repertorio.

Ma com’è andata la prima giornata in Puglia? Inutile girarci intorno, a parlare sono i dati, il Mercoledì live del 1° marzo nella nostra regione è stato un flop. Solo 9, infatti, in tutta la Puglia i permessi richiesti per l’iniziativa e ripartiti esclusivamente tra due città: Bari e Lecce. Peraltro in locali nei quali i gestori organizzano abitualmente serate musicali da tempo e prima ancora dell’avvio di questa idea sperimentale della Siae. Così è la stessa Società degli Autori ed Editori che ha comunicato i dati sconcertanti ai suoi agenti locali e nel contempo ha sollecitato la promozione e la divulgazione sul territorio dei termini e delle condizioni di agevolazione proposte dal progetto.

Il progetto, infatti, ha preso il via proprio dagli ultimi dati statistici divulgati lo scorso febbraio e che vedono – fatta eccezione per la Regione Puglia – un calo degli eventi musicali su tutto il territorio nazionale con l’auspicio di provocare un incremento generale e diffuso.
Proposta interessante, non c’è che dire, che fa da prosieguo alla possibilità già accordata agli artisti sotto i 30 anni d’età di iscriversi alla Siae gratuitamente. I Mercoledì live infatti costituirebbero un’opportunità per gli artisti under 30 per farsi conoscere e far conoscere il proprio repertorio, senza che ciò comporti un costo eccessivo in termini di diritti d’autore per l’organizzatore dell’evento e garantendo all’artista un compenso dei diritti totale.

A voler essere pignoli, però, un limite alla lodevole iniziativa è costituito dal fatto che, qualora un titolare di locale volesse aderire all’iniziativa invitando un cantante o una band nel proprio bar o ristorante, non avrebbe modo di poter risalire ad eventuali musicisti under 30 iscritti alla Siae, in quanto mancano degli appositi database consultabili. Insomma, bisogna affidarsi alla capacità propositiva dei cantanti e degli stessi artisti.

Ciò detto, e preso atto dalla prima fallimentare giornata, resta fuori discussione che l’iniziativa potrebbe dare il la ad una generale ed equamente distribuita ripresa di jam session ed eventi musicali nei locali di intrattenimento, in un giorno infrasettimanale e perciò non particolarmente redditizio per le attività, quale il mercoledì, ma c’è ancora da lavorarci su per raddrizzare il tiro, magari trovando soluzioni pratiche affinché la domanda e l’offerta di artisti possano agevolmente incontrarsi e il progetto, finalmente, decollare.